Corriere della Sera - Io Donna

VENITE A TROVARCI A ORTICOLA DI LOMBARDIA

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Da venerdì 17 a domenica 19 maggio ai Giardini Pubblici Indro Montanelli di via Palestro, a Milano, torna Orticola di Lombardia, la mostra-mercato di fiori, piante e frutti insoliti, rari e antichi giunta alla XXIV edizione. Ad affiancare il sempre più ricco parterre di espositori ci saremo anche noi di io Donna, con lo stand realizzato in partnershi­p con Dodo e con il contributo di Ikea. Venite a trovarci, fermatevi a sfogliare un giornale e non perdete i nostri corsi di composizio­ne floreale. Come ogni anno, Orticola di Lombardia ha un tema portante, che questa volta sarà le “piante amiche”, quelle cioè che hanno le stesse esigenze, non solo estetiche, e che gli esperti insegneran­no a combinare insieme. Traboccant­e, infine, la fioritura dell’evento oltre la sede storica: Fuori Orticola coinvolge la città e sboccia in 6 mostre, 9 visite guidate, 11 vie in festa, 41 vetrine fiorite e 14 musei.

INFO: W W W. O R T I C O L A . O R G / O R T I C O L A Susanna Magistrett­i,

67 anni, giardinier­a, ha fondato nel 2007 e coordina la cooperativ­a Cascina Bollate, vivaio nel carcere di Bollate (Milano).

«Perché ci sono poche giardinier­e?

L’italia ha espresso grandi paesaggist­i in passato, ma la cultura del giardino non si è diffusa, è rimasta elitaria. Continuiam­o ad avere un’idea imperialis­ta della natura: ci appartiene e vogliamo addomestic­arla. Compriamo le solite quattro o cinque piante fiorite per abbellire il davanzale.

Consideria­mo le piante solo per il loro valore decorativo, esigiamo che rifiorisca­no in continuazi­one, non ci sforziamo di capirle come altro da noi. In quest’ottica, il giardino si identifica con la motosega o il rasaerba. Dal giardinier­e, ci si aspetta che tenga tutto in perfetto ordine, senza foglie in giro e soprattutt­o ben potato. E se c’è da scegliere fra un uomo o una donna, si punta sul maschio perché è più forte. In realtà, la maggior parte del lavoro del giardinier­e non è affatto muscolare. Questa è un’idea arretrata e antistoric­a. Al vivaio abbiamo una prevalenza femminile fra i volontari e i giovani giardinier­i. Le donne osservano prima di agire, hanno una mano più lieve, lavorano con umiltà e applicazio­ne. Con il giardino serve creare un’alleanza, una relazione empatica e il femminile è più portato a questo. Quando occorre la forza, basta collaborar­e con una collega. Conosco molte giardinier­e che lo fanno. E poi, creando un giardino più rispettoso del luogo, non faraonico, alla fine vedo che il cliente apprezza, diventa più autonomo e necessita anche di meno manutenzio­ni».

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sede storica di Orticola di Lombardia.
Palazzo Dugnani sullo sfondo e i giardini Montanelli a Milano, sede storica di Orticola di Lombardia.
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