Garda e Iseo Punti critici per la Goletta
L’analisi di Legambiente: troppi batteri al porto di Padenghe e in località Le Rive (Salò). Criticità sul Sebino
I dati delle analisi di Goletta dei Laghi cristallizzano un quadro di criticità che va tenuto sotto controllo. Per Legambiente rimane una situazione di stallo al porto di Padenghe (valori oltre i limiti di legge anche se la zona è balneabile) e alla località Le Rive di Salò. Sul lago d’Iseo, in particolare, risultano fuori legge Pisogne e Monte Isola.
Nonostante siano le riserve d’acqua dolce del futuro, sui laghi lombardi torrenti e sfioratori trasportano ancora acque non trattate. Infatti, la concentrazione microbiologica ( Enterococchi intestinali, Escherichia coli) va ben oltre i limiti di legge: succede a Salò, nei pressi della località Le Rive, e pure a Padenghe, vicino al Porto. Passano l’esame di laboratorio i campioni d’acqua prelevati a Moniga e Desenzano. «Ancora una volta i dati delle analisi di Goletta dei Laghi ci riconsegnano un quadro di criticità di cui tenere conto se vogliamo che tutte le acque che entrano nel lago siano di buona qualità» dichiarano Paolo Bonsignori e Cristina Milani del circolo Legambiente per il Garda. Il buon risultato riscontrato a Desenzano nei due punti verificati (Spiagga d’oro e Lega Navale) non elimina il problema delle tubazioni abusive e degli sfioratori: «Sappiamo che è urgente mettere mano alla situazione di Salò e Desenzano dove gli sfioratori di piena sono spesso i veri imputati dell’immissione di acque non trattate nel lago» spiegano da Legambiente. È l’associazione ad accendere un faro sul porto di Padenghe dove «permane una situazione di stallo. Oramai da 10 anni quel punto risulta fuori dai limiti. L’aggravante è che, quest’anno, risulta ricompreso in un’area balneabile » . Su 30 punti monitorati (tra lago di Garda, Maggiore, Como e Sebino), ben 15 evidenziano la presenza di cariche batteriche oltre i limiti di legge. Sul lago d’Iseo, in particolare, risultano fuori legge Pisogne e Monte Isola: nel primo Comune finisce nel mirino lo sfioratore comunale che scarica nel canale industriale, il quale a sua volta defluisce nel lago, mentre a Monte Isola risulta «fortemente inquinato» lo scarico presso il pontile nord. Segno che c’è ancora molto da investire sulla depurazione. Sullo sfondo resta il problema delle microplastiche, che entrano nella catena alimentare di quei pesci che poi finiscono nei ristoranti: le analisi evidenziano una concentrazione di 131.619 microplastiche per kmq d’acqua nel Garda: il dato raddoppia sul Sebino (295.020)