Corriere della Sera (Brescia)

Mascherine a prezzo bloccato «Pagate di più»

L’annuncio del premier scatena la reazione dei farmacisti: «Mai trovate dai fornitori a questo costo» Già al lavoro l’ufficio legale di Federfarma

- Di Lilina Golia a pagina

Mascherine a prezzi calmierati. Quel «50 centesimi più Iva» pronunciat­o dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha creato scompiglio tra i farmacisti. «Ne ho circa 3 mila in magazzino, acquistate a ben altro prezzo, per noi potrebbe essere un bel danno», dice preoccupat­a Luisa Bellomi della farmacia Priori di Manerbio, dove le chirurgich­e vengono vendute a 1 euro e le Ffp2 a 7,90, «con un margine di guadagno massimo di 10 centesimi, proprio perché abbiamo dovuto adeguarci ai prezzi di acquisto dei mercati internazio­nali, scegliendo, però, di non far gravare la spesa sui nostri clienti, in consideraz­ione della gravità della situazione», aggiunge. Scelta etica ancora più radicale alla Bravi di Brescia. «Da una decina di giorni abbiamo esaurito le scorte di mascherine perché abbiamo scelto di non alimentare le speculazio­ni dei mercati — spiega Paolo Bravi — e quando i nostri canali non sono più stati in grado di approvvigi­onarci con mascherine a 80 centesimi, abbiamo deciso di non ricorrere a fornitori che proponevan­o cifre folli».

Intanto però Federfarma nazionale ha messo in campo l’ufficio legale per capire come gestire le scorte pagate a caro prezzo. «Per legge non possiamo venderle a ribasso, ma tra qualche giorno ci ritroverem­o davanti all’obbligo di prezzo imposto», spiega Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia. «Il problema va affrontato sotto diversi aspetti. Il primo è che, in questo periodo di emergenza nessuno ha mai trovato da fornitori esteri (la produzione italiana non ha retto l’onda delle richieste) mascherine a 50 centesimi. E poi c’è l’incognita Iva, non si sa con quale aliquota verrà applicata o se non sarà proprio applicata. Noi intanto sulle scorte in magazzino l’abbiamo pagata al 22%». Che i prezzi delle mascherine siano lievitati è un dato di fatto, un po’ per la spietata legge di mercato domanda e offerta, un po’ per i costi vivi che gli importator­i devono sostenere per ottenere le autorizzaz­ioni di Iss e Inail. Intanto però resta il rischio che quanto già acquistato diventi una grave perdita economica. «Abbiamo fatto i salti mortali per evadere tutte le richieste dei cittadini che in noi, con gli ambulatori chiusi, hanno trovato un riferiment­o importante. Abbiamo dimostrato di essere una rete efficiente sul territorio e credo che i farmacisti non si meritino di subire questo danno».

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Luisa Bellomi

Noi ne abbiamo circa tremila in magazzino acquistate a ben altro prezzo, sarebbe un danno

Clara Mottinelli

Per legge non possiamo venderle a ribasso ma saremo obbligati. E poi resta l’incognita Iva

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