Un esercito di nuovi tecnici a sostegno dell’agricoltura
Al via in autunno la laurea in Agraria. Tira: risposta al cambio tecnologico
Brescia, con un fatturato complessivo di un miliardo e 400 milioni di euro, è la prima provincia agricola d’Italia per Pil. Non bastasse, è anche il primo territorio per numero di imprese agricole (oltre 10 mila), ed è prima anche per imprese gestite da giovani under 35 (oltre 700). Il corso di laurea triennale in «Sistemi agricoli sostenibili» presentato ieri all’università Statale e pronto a muovere i primi passi in autunno parte da questi numeri ma scommette ancor più sul futuro.
Il nome, il richiamo alla sostenibilità, indica il percorso di un processo in agricoltura in parte già avviato ma che nei prossimi anni dovrà necessariamente procedere in modo più spedito. Come ha spiegato ieri il professor Gianni Gilioli, «si tratta di produrre cibo in modo sostenibile per tutti riducendo l’impatto ambientale». Il che significa, questo l’obiettivo del corso di laurea, «avere approcci innovativi improntati all’eco-sostenibilità nei settori più rilevanti per il nostro territorio, studiare le tecnologie a disposizione dei processi produttivi sostenibili, conoscere gli strumenti adeguati per la lettura e la pianificazione del territorio ai fini di una agricoltura multifunzionale».
La risposta del territorio c’è stata, almeno per dare gambe al corso di laurea. «Fondamentale per noi — ha detto ieri il rettore Maurizio Tira —, è stato il sostegno economico che ci è stato garantito da Regione Lombardia, Camera di commercio e Consorzio Franciacorta per avere tre ricercatori a tempo determinato». E così, se per l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi «l’attenzione al prodotto e alla sostenibilità sarà sempre più fattore di competitività in futuro e quindi serviranno non solo imprenditori ma anche tecnici preparati», per il presidente della Camera di commercio Giuseppe Ambrosi «il corso di laurea completa anche un percorso formativo che a Brescia inizia dalle scuole superiori (con la presenza di diversi istituti agrari in città e provincia, ndr)» mentre, per il presidente del Consorzio Franciacorta Silvano Brescianini, «il sogno è che Brescia possa diventare punto di riferimento sui temi della sostenibilità».
Il Consorzio già oggi collabora con diverse università del Nord Italia per monitorare
"Gilioli (UniBs) Si tratta di produrre cibo per tutta la popolazione riducendo l’impatto ambientale
"Brescianini (Consorzio) Brescia dovrà diventare punto di riferimento sui temi della sostenibilità
la variabilità stagionale, per distrarre gli insetti dannosi dalle vigne e per ridurre l’impronta di CO2. Le sfide da affrontare sono però numerose se è vero che, come emerso in un’analisi presentata proprio ieri dalla direzione studi e ricerche di Intesa San Paolo su un campione di imprese agricole lombarde, una su tre dichiara che l’acqua è un fattore limitante per la propria attività e la metà vede nelle risorse idriche un potenziale problema per il futuro.
A intrecciarsi, in agricoltura, sono anche impianti a biogas ed energie rinnovabili in genere.
«Fa piacere operare in un territorio vivo come questo e siamo contenti che il territorio non aspetti l’università ma ora ci siamo anche noi — ha detto ieri il rettore —. La sfida è quella dei cambiamenti climatici e del know-how tecnologico a disposizione».
"Rolfi (Regione) Servono non solo imprenditori ma anche tecnici preparati per essere competitivi