«I colori della notte» Arte, fumetti e cinema per chi ama tirar tardi
La notte come tempo della contemplazione, paradiso per cinefili e lettori. Prende il via oggi I colori della notte, nuovo format trasversale — ideato da Enrico Danesi, Massimo Rota e Filippo Mazzarella — dedicato a chi ama vedere al buio e tirar tardi. Marco Manetti, la metà dei Brothers, recenti vincitori di cinque David di Donatello per Ammore e Malavita, è il protagonista di un doppio appuntamento: alle 20,30 alla Galleria The Address (via Trieste, 39/a) inaugura, insieme a Riccardo Mazzoni, la mostra Diabolik, una vita in nero (i Manetti a settembre inizieranno un film dedicato al noto personaggio a fumetti); alle 22,30, al Nuovo Eden partecipa a un incontro sempre su Diabolik e Paperinik. A seguire il ricordo di Ennio Fantastichini, recentemente scomparso(« Abbiamo avuto l’onore di lavorare con lui — commenta Marco Manetti —. Era un grande attore, di classe immensa, e un uomo vero».) e la proiezione di L’arrivo di Wang (2011) dei Manetti Bros, un piccolo gioiello passato inosservato. Un film di sci-fi? «Solo in Italia si è soliti classificare i generi. Per noi esiste solo il cinema bello o no», taglia corto Marco Manetti. Questi gli altri due appuntamenti della giornata, entrambi al Nuovo Eden (ingresso da via Odorici, 6 b), protagonisti grandi giornalisti sportivi: alle 17,30, Marco Pastonesi presenta Muhammad Alì, (Skira), il libro fotografico che insieme a Giorgio Terruzzi ha scritto sul più straordinario pugile della storia che ha lottato anche per i diritti civili dei neri americani, quelli dell’integrazione e della comunicazione. Alle 18,30 invece Alessandro Bonan parla di La giusta parte (La nave di Teseo), un romanzo breve in cui si affronta l’argomento del calcio di rigore, ma non solo, perché il calcio è una metafora della vita.