Vitali e Poeta Amici contro
Alle 18 la Germani affronta la Fiat: sfida tra due deluse Duello Poeta-Vitali, playmaker in simbiosi sul parquet
Ennesima sfida da non fallire per il Basket Brescia, in campo a Torino. La Fiat si affida a Poeta, play come Vitali, con il quale ha condiviso una vita dentro e fuori dal campo.
"L’aneddoto Peppe disse che avrei meritato io quella finale ma la sera prima iniziò a “gufare”, dicendo che avremmo vinto facilmente
C’è un «Nemico carissimo» nella storia di ogni atleta e di ogni persona: quel rivale contro cui affronti mille battaglie e con il quale condividi invece momenti di vita, non meno importanti di una partita vinta o persa. Non sono leggende da cartone animato: Luca Vitali può testimoniarlo e il suo amico-nemico speciale è Giuseppe Poeta, con cui si incrocerà oggi per l’ennesima volta in Fiat-Germani (ore 18), ennesimo crocevia di una stagione al di sotto delle attese per entrambe le squadre. I due, quasi coetanei — Luca è più giovane di otto mesi — hanno iniziato a giocare in Serie A nello stesso periodo e condiviso tanti estati in azzurro, pur trovandosi spesso a lottare per una maglia: nel 2013 andarono entrambi agli Europei, nel 2016 Poeta scalzò Vitali per il Preolimpico mentre l’anno seguente fu, con Belinelli e Cusin, tra i pochi cestisti presenti al matrimonio dell’amico. Se «Peppe» si trova però a dover guidare dalla cabina di regia un gruppo in lotta per non retrocedere, che ha esonerato una leggenda della panchina come Larry Brown a stagione in corso e vive una delicata fase societaria, il play di Brescia può ancora vedere senza cannocchiale i play off, pur distanti quattro lunghezze. Troppe, rispetto all’anno scorso. Ma non sufficienti, ancora, per estromettere la squadra di Diana dalla lotta a otto giornate dal termine: «Siamo più istintivi di prima — dice il faro della Germani — e giochiamo una pallacanestro di corsa, siamo tutti coinvolti per prendere il treno giusto». Quello con la T maiuscola passò lo scorso anno da Firenze, quando nella finale di Coppa Italia fu proprio Poeta a sbarrare la strada con la sua Torino. Alzò il trofeo, tuttavia resta indelebile l’istantanea dell’abbraccio all’amico di sempre: «Fu carinissimo e mi disse che avrei meritato di vincere perché avevo giocato alla grande — ricorda Vitali — ma la sera prima piombò in camera mia dicendo che avevamo già la coppa in tasca: un classico, “piange” sempre, lo ha fatto anche questa settimana...». Scaramanzia a parte, resta una gara alla portata. Lo stato febbrile di Moss non aiuterà Brescia, il tempo degli alibi è però finito da un pezzo.