Tra indicatori positivi e incertezze gli imprenditori tirano il freno
Incertezza. È questo il filo che lega la 28esima edizione di «Scenari & tendenze» per la prima volta fuori dalla sede di Aib e in trasferta alla Fondital di Vobarno. Incertezza che caratterizza la congiuntura economica mondiale e che si farà sentire anche per i prossimi mesi. Soprattutto per chi, come Brescia, negli ultimi due anni ha retto grazie alle esportazioni. E almeno sino a quando non sarà trovata una soluzione ai nodi che caratterizzano i rapporti Usa – Cina, alla Brexit, al futuro dell’automotive in Germania e si conosceranno i risultati delle elezioni europee. Dubbi che per un imprenditore si traducono tirando il freno a mano degli investimenti. Eppure alcuni indicatori come la stabilità dei cambi, lo stop alle speculazioni sui prezzi delle materie prime o la grande liquidità, sembrerebbero spingere il barometro economico al bello. Così come non bastano a dare tranquillità i dati dell’economia bresciana che nel 2018 hanno registrato una produzione industriale ancora in crescita (+2,3%) ma in progressivo rallentamento. E se l’occupazione è tornata ai livelli pre crisi (67%), le ore lavorate sono ancora inferiori a quelle del 2008 così come pesante è stato il crollo del lavoro interinale (43% nel 4 trimestre). Le esportazioni hanno segnato un nuovo record (+7% rispetto al 2017 per un totale di 16,9 miliardi) ma l’onda lunga della crisi mondiale non tarderà a far sentire i suoi effetti. (r.g.)