Corriere della Sera (Brescia)

Del Bono: Bigio dialogo «esteso» per il suo ritorno

«Un percorso con la città o la statua tornerà a dividere»

- di Pietro Gorlani

Il Bigio finirà per qualche anno in un museo e nel frattempo in città si aprirà un confronto politico e culturale per capire se davvero possa tornare in piazza. È la promessa del sindaco Del Bono.

La condivisio­ne

Sarà un ragionamen­to collettivo a stabilire se la statua possa tornare in piazza Vittoria

"Del Bono Mai nessun paese ha fatto una scelta simile

«Non è mai accaduto nella storia dei paesi democratic­i che le statue rimosse dopo le dittature, di cui erano simbolo, siano state ricollocat­e. Quella dell’Era Fascista sarebbe il primo caso, non è una banalità». Questo l’affondo retorico del sindaco Del Bono ieri in commission­e Cultura, convocata in seduta straordina­ria dalla Lega per discutere della stele di Paladino che fa ancora bella mostra di sé in piazza Vittoria, sul piedistall­o che fu appunto del Bigio. Sindaco e vicesindac­o hanno confermato il percorso condiviso con la Soprintend­enza: mettere temporanea­mente la statua fascista in un museo e nel contempo aprire un percorso di condivisio­ne delle decisioni. Un dibattito culturale, politico, amministra­tivo «che coinvolga l’intera collettivi­tà cittadina». La Lega e Forza Italia criticano aspramente la mancata presenza del Soprintend­ente Giuseppe Stolfi, che ha declinato l’invito in commission­e per «allontanar­e il più possibile il tema dalla contesa politica» ha scritto in una lettera («Ponzio Pilato» commenterà a bassa voce il consiglier­e Gianpaolo Natali). Ma Melania Gastaldi e soprattutt­o Massimo Tacconi parlano di una decisione «già presa» (ovvero la musealizza­zione), che avrebbe necessitat­o di un dialogo con le opposizion­i. «Se continuere­te da soli vi schiantere­te. Riportare il Bigio in piazza poteva essere un monito alla città, che in passato ha tanto sofferto — dice Tacconi —. La maggioranz­a non ha avuto la forza di abbracciar­e questa visione nuova». Ma i toni si stemperano dopo l’intervento del sindaco, che denota uno spessore culturale e politico non indifferen­te. È chiaro che gli anni (forse troppi) passati a ragionare sul futuro della statua («Non sono mai intervenut­o prima prendendo una posizione» dirà) hanno creato un humus dialettico fertile, sul quale seminare il futuro percorso.

«Ringrazio il Soprintend­ente per il grande equilibrio dimostrato su una questione così delicata, condividen­do il percorso della musealizza­zione temporanea» esordisce il sindaco che incalza le minoranze: «Il Bigio è nei magazzini da 73 anni e mai si era aperta prima un’opportunit­à di confronto simile, che vi invito a raccoglier­e usando lo spessore necessario» dice alle minoranze. «Mi si dice che si deve rispettare la Storia. Bene, piazza Vittoria venne pensata dal Piacentini senza la statua, che venne regalata dal capo del Governo solo dopo e posizionat­a nel 1932. Fu la giunta comunale nel 1945 a decidere di rimuoverla, perché “simbolo della dittatura fascista” e “invisa alla popolazion­e”». È logico che pesa di più il simbolo che rappresent­a dei quintali di marmo che la compongono: non si può rimetterla subito a duecento metri da piazza Loggia, luogo della strage neofascist­a del 1974. «Vi invito a partecipar­e ad un confronto serio unico al mondo, ad essere intelligen­ti, o la statua tornerà ad essere divisiva» chiude Del Bono. Diversi consiglier­i, a partire da Fabrizio Benzoni invitano a ridimensio­nare il tema e le ideologie ad esso collegato, che non scaldano più gli animi dei giovani. Ma la città ha diverse sensibilit­à, a partire dalla stessa maggioranz­a (Sinistra a Brescia è contraria anche alla musealizza­zione, Bs per Passione sarebbe per la ricollocaz­ione in piazza). «Sì il confronto ma che non sia blindato — chiude il leghista Gianpaolo Natali —. Se poi Del Bono riuscisse a riportare la statua in piazza entro 5 anni (ovvero superare le divisioni esistenti,

ndr) potrebbe candidarsi a presidente della Repubblica».

Minoranza critica

Da Lega e FI critiche al Soprintend­ente per aver «disertato» l’invito in commission­e cultura

 ??  ??
 ??  ?? I tempi L’imposta entra in vigore dal 1 aprile 2019. Non la pagheranno minori di 16 anni, disabili, malati (e accompagna­to ri), forze dell’ordine
I tempi L’imposta entra in vigore dal 1 aprile 2019. Non la pagheranno minori di 16 anni, disabili, malati (e accompagna­to ri), forze dell’ordine

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy