Il punto sulla sicurezza
Ho letto gli articoli di fine luglio che parlavano della riunione del consiglio di quartiere Don Bosco. Alla riunione non ero presente e vorrei cercare di chiarire il perché. I motivi sono semplici: la riunione mensile del Consiglio di quartiere serve per discutere fra i consiglieri i temi in ordine del giorno. La riunione è pubblica ma non è previsto l’intervento dei cittadini che dovrebbero semplicemente ascoltare. Dato che spesso il pubblico diventa interlocutore, per alcune tematiche sono stati fatti tavoli di lavoro appositi in maniera da confrontarsi con i residenti e lavorare insieme sul problema specifico. Il tema sicurezza, ampiamente trattato in questi anni all’interno del cdq e sul quale abbiamo lavorato su molti fronti che meriterebbero essere portati a conoscenza dei residenti in un eventuale assemblea pubblica, è un tema tale che meritava un suo specifico incontro allargato alla cittadinanza o mediante un tavolo di lavoro o, ripeto , con un’assemblea pubblica, ma non certo elencato come uno tra altri argomenti della seduta. Metterlo in ordine del giorno, secondo il mio parere, significava attirare i cittadini senza che questi potessero intervenire. Il punto era “ghiotto” per le polemiche ma ritengo personalmente più serio lavorare ad un tavolo specifico che non discuterne velocemente in consiglio. Per questo motivo chiedevo al mio Presidente di non mettere all’ordine del giorno il punto sulla sicurezza. Il mio invito non è stato accolto e quindi, per coerenza, non ho partecipato all’incontro. Sono amareggiata per ciò che ho letto e resto ancora del parere che il ruolo dei consiglieri sia anche quello di fornire indicazioni al Presidente sui temi da trattare.