Due performance sul caos globale
Profondo blu, colore che, in inglese, evoca uno stato d’animo preciso: la malinconia. Nel blu, la giovane coreografa Olimpia Fortuni intinge l’umore di un assolo, «Soggetto Senza titolo», in scena venerdì 6 alle 21.45 all’ex Paolo Pini (via Ippocrate 45, biglietti 13 euro) per la rassegna «Da vicino nessuno è normale». Presentato da «Sosta Palmizi», è un viaggio notturno, interpretato dall’autrice, alle radici di se stessa, all’interno del corpo vissuto come involucro di un’identità liquida che si libera su un paesaggio sonoro di Ciulli-Valsecchi. Sempre la Fortuni firma coreografia, scenografia e costume del secondo lavoro della serata, «Fray», affidato al danzatore Pieradolfo Ciulli in una dialettica collaborazione tra Sementerie Artistiche e Fattoria Vittadini: qui l’indagine coreografica sul corpo si spinge oltre e diventa, nella confusione dell’oggi, vivisezione e combustione, in un degrado che è singolare e plurale, nell’uomo come nell’ambiente globale. «Dentro non possiamo fermare il nostro viaggio verso il caos. La potenza e la bellezza della vita», afferma l’autrice, «sfugge inconsapevole come la meraviglia di un corpo danzante nel suo viaggio dentro e fuori di sé». Dal Big Bang del cosmo alla frammentazione dell’esistenza in invisibili frattali, la performance si dispiega su musiche di Luca Scapellato.