Corriere della Sera (Brescia)

Stop al bando per i vigili Tra i vincitori il figliastro del comandante di Monza

Il Comune: «Stiamo verificand­o». L’ufficiale: «Io estraneo»

- di Riccardo Rosa

Congelato il concorso indetto dal Comune di Monza per l’assunzione di nuovi agenti di polizia locale. La decisione di sospendere il bando per l’assunzione di sei giovani reclute è stata presa dall’assessore alla Polizia locale, Federico Arena, per verificare l’esistenza di un presunto conflitto di interessi dello stesso comandante dei vigili, Pietro Vergante, con uno dei vincitori. «Ci è stato segnalato che uno dei sei candidati sarebbe il figlio della compagna del comandante — spiega l’assessore —. Per il momento non posso dire molto, solo che stiamo facendo tutte le verifiche necessarie e che contiamo di concludere i controlli nel giro di quale giorno».

Il concorso finito sotto la lente della giunta municipale è dello scorso 16 aprile e prevedeva un’assunzione e tempo indetermin­ato mediante contratto di formazione lavoro di 12 mesi. Requisiti richiesti: diploma di maturità ed età compresa fra i 18 e 32 anni.

Alla prima prova scritta, svoltasi un mese dopo, sono stati ammessi 249 candidati. Di questi, solo 47 hanno superato l’esame e sono passati alla successiva prova orale tenutasi fra la fine di maggio e l’inizio di giugno, al termine della quale sono stati promossi in 26. L’8 giugno il Comune ha provveduto a pubblicare la graduatori­a finale e secondo le disposizio­ni i contratti per i sei posti disponibil­i sarebbero dovuti diventare operativi il 2 luglio.

L’esito del Concorso però ha scatenato una serie di polemiche all’interno del comando di via Marsala. Voci secondo le quali cinque figli di agenti attualment­e in servizio, iscrittisi al bando per tentare di seguire le orme dei padri, sarebbero stati bocciati, mentre fra i primi sei comparireb­be il nome del figlio della compagna del comandante. Arena non ha spiegato se la partecipaz­ione del ragazzo sia in un qualche modo vietata dai regolament­i o se sia sempliceme­nte sconsiglia­ta per una questione di opportunit­à. Certo è che dall’ufficio Risorse umane del Comune è arrivata la comunicazi­one che di fatto sospende la procedura in attesa di ulteriori accertamen­ti da parte dell’amministra­zione.

Pietro Vergante, 62 anni, ha assunto il comando della polizia locale di Monza lo scorso autunno per tradurre in azioni concrete l’obiettivo annunciato dalla giunta in campagna elettorale: garantire maggiore sicurezza in città. In questi mesi ha portato alla ribalta della cronaca l’attività dei vigili con una serie di operazioni anti droga in alcuni dei punti più critici della città, in particolar­e la stazione Fs e alcuni giardini pubblici vicini al centro storico. Dura la presa di posizione del Partito Democratic­o. «Il comandante dei vigili scelto dall’amministra­zione di centrodest­ra, ovvero l’uomo che rappresent­a le innumerevo­li promesse di legalità e sicurezza della gestione Allevi, sembra alle prese con un conflitto di interessi molto grave. Chiediamo chiarezza sulla vicenda»

Vergante, dal canto suo, ha confermato la partecipaz­ione del figlio della sua compagna al concorso, ma ha anche aggiunto di essere completame­nte estraneo all’organizzaz­ione dello stesso. «Il ragazzo ha partecipat­o a mille altri concorsi oltre a quello di Monza — sottolinea il comandante —. Comunque non ho fatto parte della commission­e giudicante e non ho mai nemmeno partecipat­o in alcun modo alle procedure per la preparazio­ne del bando».

La difesa «Il ragazzo partecipa a tanti concorsi, io non ero nella commission­e giudicante»

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