La Tav va avanti, via ai cantieri
Mazzoncini conferma: «È tutto pronto, per Verona i lavori entro quest’anno»
L’ad di Fs Renato Mazzoncini, ieri a Brescia per inaugurare la nuova «Sala Freccia» in stazione, assicura che quest’anno partirà il primo cantiere della Tav Brescia-Verona, quasi sicuramente con la galleria di Lonato. «Il contratto con Cepav Due è praticamente firmato — assicura — La firma definitiva è questione di giorni, ma loro sono già partiti». Nel frattempo si lavora contro il degrado: è stato inaugurato il recupero di via Sostegno, con posteggi (anche tre per disabili) e pista ciclabile. E l’amministratore delegato di Ferrovie ha assicurato che gli investimenti in Lombardia sono consistenti (10 miliardi di euro) in modo che si cominci a lavorare anche sulla puntualità e sulla riduzione del tempo di percorrenza sulle tratte più lente.
Con un restyling da un milione e mezzo di euro, Via Sostegno cambia faccia: da zona di degrado e parcheggio selvaggio diventa la porta di accesso «sud» della stazione di Brescia. La partnership Ferrovie-Palazzo Loggia ha permesso di ricavare 60 posti auto (tre per disabili), una pista ciclo-pedonale, isole spartitraffico e un ampio marciapiede che ospita anche un deposito con 48 parcheggi per bici. La recinzione di Fs è stata arretrata e gli ultimi binari, quelli che si affacciano su Via Sostegno, aprono ad agosto con destinazione Cremona e Parma. I tempi per raggiungere queste città sono ancora lunghi – due ore per il capoluogo emiliano, distante 80 chilometri – ma «la riduzione dei tempi di percorrenza è uno degli obiettivi» conferma l’amministratore delegato di Ferrovie, Renato Mazzoncini. La strada è quella degli investimenti già messi nero su bianco nell’accordo di programma tra Rfi e il ministero dei Trasporti, che «prevedono oltre 10 miliardi di euro» su tutta la Regione. L’ad di Fs, ieri a Brescia per inaugurare la nuova «Sala Freccia», assicura che quest’anno partirà il primo cantiere della Tav BresciaVerona, quasi sicuramente con la galleria di Lonato.
«Il contratto con Cepav Due è praticamente firmato – assicura – La firma definitiva è questione di giorni, ma loro sono già partiti». Una partita, quell’Alta velocità, che Ferrovie considera «un questione chiusa». Mazzoncini non è preoccupato dalle eventuali ripercussioni dell’esecutivo Lega – 5 stelle («Basta guardare cosa c’è scritto nel contratto di governo»).
E non chiude del tutto all’ipotesi di una fermata sul Garda. Il top manager di Ferrovie è convinto che «non si possa fermare un treno di quel tipo ogni 30 chilometri», per cui l’ipotesi di una stazione all’altezza del svincolo A4 di Sirmione non ha grandi prospettive. E tuttavia Mazzoncini non esclude che si possa ragionare su una fermata «light and cheap», proprio in quell’area. Tradotto, non una stazione vera e propria ma magari una fermata con «un doppio marciapiede, in funzione qualche mese l’anno». Opzione che andrà comunque condivisa con le risultanze dello studio di fattibilità, richiesto da Regione Lombardia a Rfi e messo nero su bianco nella delibera del Cipe. Insomma, un risultato alla volta.
Il primo, il più visibile, è quello della riqualificazione
Mazzoncini Il primo cantiere della Tav Brescia-Verona aprirà quest’anno: è tutto pronto
della stazione di Brescia: il sindaco Emilio Del Bono ricorda ancora i «sottopassi impresentabili» e il degrado, con i senzatetto che alcuni anni fa affollavano il fabbricato viaggiatori. Ora ci sono i nuovi binari dell’Alta velocità, la Sala Freccia (aperta dalle 6.30 alle 20.40, con servizio di assistenza e acquisto biglietti), in futuro i tornelli per l’accesso ai binari (2,5 miliardi di investimento in tutta Italia) e la riqualificazione di Via Sostegno: qui il Comune ci ha messo mezzo milione, le Ferrovie il doppio. E la speranza, come ha detto l’assessore alla Mobilità Federico Manzoni, è che la riqualificazione della porta sud della stazione funga «da volano per gli investimenti» delle aree private che si trovano di fronte. Il restyling della zona stazione è sinonimo anche di maggiore sicurezza: ecco perché l’assessore regionale Claudia Terzi, che ha la delega ai Trasporti, ha chiesto a Mazzoncini di «intervenire» nelle stazioni degli altri capoluoghi lombardi. Oltre ai fabbricati, poi, c’è tutta la questione dei ritardi quotidiani dei treni regionali: «Crolla la puntualità dei servizi ferroviari per pendolari» ricorda l’ex sindacalista Dario Balotta (LeU). Ferrovie però sostiene di non essere con le mani in mano: «Rfi sta investendo 66 miliardi nei prossimi 8-9 anni, di cui il 60% — dice Mazzoncini — sulla rete convenzionale e regionale, proprio per aumentare velocità e capacità».