Loggia, la calata dei candidati
Otto aspiranti sindaco per diciotto formazioni. Riposizionamenti nel centrodestra
Otto i candidati sindaco e 18 le liste in corsa: sei a sostegno di Del Bono e del centrosinistra, che ha già definito tutti i 192 candidati, sei per Vilardi ed il centrodestra, dove la rosa di nomi non è ancora definita per Forza Italia e Fratelli d’Italia, anche per colpa di un «ricollocamento» in atto da parte dei romeliani. In corsa altri sei singoli partiti: Movimento 5 stelle oltre a due di sinistra e tre di destra.
Saranno otto i candidati sindaco in corsa per la Loggia.
C’è il primo cittadino uscente, Emilio Del Bono, che corre per il centrosinistra appoggiato da sei liste (tutte definite) di cui ben cinque civiche. C’è Paola Vilardi per il centrodestra, appoggiata da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Udc, Il Popolo della famiglia e X Brescia Civica. Eppoi ci sono i Cinque Stelle (candidato sindaco Guido Ghidini), due candidati di sinistra (Alberto Marino con Potere al Popolo e Lamberto Lombardi per il Pci) e tre di destra (Leonardo Peli con Pro Brixia-il Bigio, Laura Castagna con Brescia Italiana-Forza Nuova-Azione Sociale, Davide De Cesare per Casapound). Giorgio Agnellini invece non è (per ora) riuscito a raccogliere le firme necessarie per la sua Brescia Futura. Non ci sarà invece Grande Nord: «Una nostra esponente, Elena Rizzi, è però candidata nella civica a sostegno della Vilardi» fa sapere Giulio Arrighini. In X Brescia Civica (26 candidati anziché il numero massimo di 32) correrà anche Carlo Fiori, che fino a pochi mesi fa era intenzionato ad «assemblare» una sua lista. Una lista davvero variegata quella che raccoglie l’eredità di Nini Ferrari (che non si ricandida): ha arruolato Mariachiara Fornasari (ex coordinatore cittadino di FI), Corrado Ghirardelli (vicepresidente dell’agenzia Tpl e in passato assessore in Provincia per il Pdl) e Saulo Maffezzoni (Udc). La lista è ultimata, così come quella della Lega, dove non si è candidato l’assessore regionale Fabio Rolfi e il partito non ha ridato fiducia all’ex capogruppo in Loggia, Nicola Gallizioli (che non l’ha presa bene). Verrà chiusa martedì invece la lista di Forza Italia, che — come vuole la coordinatrice regionale Maristella Gelmini — pescherà nella società civile candidando anche professionisti, imprenditori, artigiani (già arruolata la giornalista Paola Carbonari). È però in corso una dialettica sofferta con la componente «romeliana», che in parte sta migrando in Fratelli d’Italia (a partire da Francesco Acri), partito che sta passando un periodo difficile dopo l’addio del volto simbolo di Viviana Beccalossi. FdI candiderà certamente il coordinatore cittadino Massimo Stellini e il vicecoordinatore provinciale Giangiacomo Calovini. Registrerà però un altro importante strappo: l’ex assessore comunale Mario Labolani sta per entrare in Azione SocialeForza Nuova. Un gesto di solidarietà alla Beccalossi (che non si candiderà). Curiosità: in Azione Sociale anche Massimiliano Baldassari, conosciuto in curva Nord del Brescia come Chicco. Casapound candida invece il sindaco di Trenzano Andrea Bianchi (ha già corso per la Camera).
Molto più fluida la situazione nel centrosinistra, le cui liste civiche hanno arruolato decine di rappresentanti dei consigli di quartiere e moltissime persone della società civile (professionisti, docenti, studenti, artigiani, operai). Una mossa strategica che va a rinforzare l’idea del «partito della città» inseguito da Del Bono. Molti gli innesti civici nella civica «Del Bono sindaco» ma anche in Del Bono 2.0, che riunisce nomi dell’associazionismo e del mondo dei disabili. Pronta anche la civica «Brescia per Passione» della vicesindaco Laura Castelletti, «Brescia 2030» dell’attuale assessore all’Istruzione Roberta Morelli e «Sinistra a Brescia», che — senza simboli di partito nel logo — fonde l’esperienza di Al Lavoro con Brescia con quella di LeU e Verdi.