La pièce del Ctb è «un tributo al teatro e alla memoria»
Così lontano e così vicino. Un secolo cruciale del passato che appartiene alla contemporaneità e ci segue come un’ombra. Monarchie che cercano di ripristinare l’ordine perduto, rivoluzioni per i diritti e la libertà. L’amore, come parte di un diffuso e rinnovato sentire che investe gli affetti, l’etica, la sensibilità. Popolo e borghesia, scoperte della tecnica e della scienza che cambiano i modi di vivere, conoscere, ricordare, trasportare e viaggiare. Un secolo di grandi romanzi e scrittori, di movimenti artistici e culturali. Si intitola Ottocento lo spettacolo che debutterà domani sera (ore 20.30) presso il Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri e rimarrà in cartellone fino al 22 aprile (domenica inizio alle ore 15.30). La drammaturgia è firmata da Elena Bucci e Marco Sgrosso, che sono anche registi e attori, seconda produzione del Ctb per la sezione La palestra del teatro con la collaborazione de Le Belle bandiere.
«Tornare a Brescia è come tornare a casa — ha detto Elena Bucci che con Marco Sgrosso rappresenta un sodalizio ormai ospite periodico delle stagioni del Ctb —. Questo ultimo lavoro è un esperimento di drammaturgia originale. Noi siamo soliti mescolare suoni, movimenti, immagini e questo è una sorta di laboratorio vivente, nessuna polvere retrò, anzi cerchiamo l’aggancio con il presente. Il nostro vuole essere un tributo al teatro come sperimento di memoria. La fotografia sulla copertina è un dagherrotipo stinto, ma che sta a significare qualcosa che rimane, presente e leggibile».
«Siamo stati sepolti da una marea di libri — ha aggiunto Marco Sgrosso —. La nostra preoccupazione è stata quella di collegare i brani in un flusso emotivo e di pensiero, di creare un magma, non una carrellata, in modo da suscitare la curiosità dello spettatore. Il margine di rischio è alto, ma proprio in questo si misura la natura speciale di questo progetto. E il tema, quello di un secolo straordinario, ci aiuta».
Il filo del racconto passa dal volo dei corvi evocati da Poe ai ritratti di Baudelaire, tocca i racconti di Maupassant e di Cechov, evoca i nuovi equilibri suggeriti da Ibsen in Casa di bambola, i mondi complessi tratteggiati da Dostoevskji ( Memorie del sottosuolo) e da Tolstoj ( Anna Karenina) e Flaubert ( Emma Bovary), con i loro eroi ed eroine dal destino tragico, cita la poesia veggente e misconosciuta in vita di Emily Dickinson e di Emily Bronte, riflette su Dumas figlio che, sposato alla musica di Verdi, ci porta a Traviata. E ancora, la denuncia civile di Victor Hugo,l’affresco umano e sociale di Thomas Mann, la Parigi di Lautrec e Degas, il sud assolato di Van Gogh.
Il disegno luci è di Loredana Oddone, il suono di Raffaele Bassetti, lo spazio scenico di Elena Bucci. Come di consueto, a far da corollario, per la rassegna « Rapiti dall’Eden» curata da Daniele Pelizzari, sabato 14 (ore 17.30), la Bucci e Sgrosso, già protagonisti di un cameo in Chiamami con il tuo nome, partecipano alla proiezione del film bigger splash di Luca Guadagnino.
Il servizio Biblioteche del Comune di Brescia con l’apporto di Andrea Cora forniscono il corredo bibliografico che ha ispirato lo spettacolo presso le biblioteche urbane e nei due teatri, Sociale e Santa Chiara.
AMaddalena