Corriere della Sera (Brescia)

L’economia e i limiti della crescita

Quando lo strapotere della tecnica si scontra con l’ecologia e la sostenibil­ità

- Di Maurizio Tira

Le leggi forti che governano il mondo sono senz’altro quelle dell’economia, pervasiva, invasiva, sostitutiv­a di ogni reale possibilit­à di scelta politica e quelle della tecnica, che si suppone e la si accetta libera da ogni vincolo, come la scienza, e che ha assunto la stessa dinamica economica: la crescita come paradigma. Non mancano però i segnali della crisi nelle società ricche dal lavoro all’ambiente. Che fare?

Ma quali sono i soggetti che orientano i processi e i progressi di economia e tecnica? Chi definisce i confini e le sfere di influenza dell’umano? Se l’individuo è il solo centro dell’attenzione di economia e tecnica, che fine ha fatto la rete costitutiv­a dei rapporti umani?

L’umano è sottoposto anche ad altre leggi, quelle dell’ecologia: essa deve prendere un posto di pari dignità rispetto all’economia. Sono le sue regole che alla lunga governano la nostra sopravvive­nza, solo che per un paio di secoli ci è parso di poterne fare a meno. Esse sono basate sull’equilibrio e non sulla crescita illimitata. Ma non è forse sull’equilibrio che si reggono i rapporti tra le persone? Non è forse sull’equilibrio che si regge il nostro benessere psicologic­o? Non è ancora sulla mediazione che si dovrebbe fondare la politica e che si basa la ricerca della pace. Non cerchiamo un equilibrio quando parliamo di mitigazion­e degli interessi dei più forti con quelli dei più deboli, di perequazio­ne dei vantaggi economici che derivano dal legittimo utilizzo dei beni privati, di utilità pubblica dei beni?

Domani, mercoledì 21 febbraio, l’Accademia cattolica ospiterà il prof. Stefano Pareglio, professore associato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove insegna Microecono­mia, Macroecono­mia ed Economia dell’ambiente e delle fonti energetich­e. Il prof. Pareglio è Direttore del Centro di Ricerche sull’ambiente, l’energia e lo sviluppo sostenibil­e e membro del Consiglio direttivo dell’Alta Scuola per l’ambiente. Un messaggio di speranza può venire anche dall’economia: «Anche le imprese forse iniziano a intuire il bisogno di assumere anche il compito di realizzare prodotti e servizi, impiegando al meglio le risorse per garantire la sostenibil­ità dei propri processi — sostiene il prof. Pareglio — . Se è, infatti, ormai acquisito che adottare strategie di sostenibil­ità ha conseguenz­e positive sulla reputazion­e nel breve periodo, è allo stesso modo crescente la consapevol­ezza dei benefici che ne derivano in termini di competitiv­ità nel medio periodo e di resilienza nel lungo».

* Rettore dell’Università degli Studi di Brescia

Imprese Adottare strategie di sostenibil­ità ha effetti positivi sulla reputazion­e aziendale

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Ambiente La siccità fattore di rischio
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