Commercialisti: la fuga al Sud per gli esami
L’esame di Stato? Per i commercialisti, meglio farlo all’ombra del Vesuvio. A Brescia solo il 36% degli aspiranti commercialisti ottiene l’agognata idoneità, percentuale che sale all’89% all’Università Parthenope di Napoli.
L’esame di Stato? Per i commercialisti, meglio farlo all’ombra del Vesuvio. Sole tutto l’anno, clima mite e una certa atmosfera rilassata che trova conferma nella matematica. Non è un’opinione e parlano i numeri del Ministero dell’Istruzione, messi a disposizione anche dall’Ordine.
A Brescia solo il 36% degli aspiranti commercialisti ottiene l’agognata idoneità, percentuale che sale all’89% tra i candidati che affrontano l’esame di Stato di abilitazione alla professione all’Università Parthenope di Napoli. Non pochi emigrano nel Mezzogiorno, o sognano di farlo, per superare lo scoglio: in base alla normativa vigente il candidato può scegliere con piena discrezionalità la sede d’esame che preferisce in tutto il territorio nazionale e, una volta passato l’esame, si iscrive all’albo territoriale dove esercita la professione.
La prova non è gestita dall’Ordine, che conta solo 2 componenti su 6 nelle commissioni, ma dal singolo Ateneo, che ha piena discrezionalità sulle modalità d’esame (4 prove in due giorni come a Napoli o scandite su un mese e mezzo come a Brescia) e sulle tracce da proporre. Nel 2015, ultimi dati disponibili per raffrontare i risultati di tutte le 54 sedi d’Università dove si svolgono i test, su 5.904 candidati in tutta Italia, 2.845 sono diventati commercialisti: il 48%. Brescia è una sede abbastanza «rigida» con 54 idonei su 150, il 36% appunto, superata da alcuni Atenei tradizionalmente ostici come Trento (13%), Venezia Ca’ Foscari (18%), Bari (16%) e Sassari (14%). La tendenza è confermata anche dai risultati disponibili per le sessioni 2016 e 2017.
La terra promessa per chi cerca una commissione più elastica è Napoli: la Parthenope, con esami che si svolgono in due giorni consecutivi, è un polo capace di attrarre 433 candidati nel 2015 (record nazionale) di cui l’89% ha ottenuto l’abilitazione da commercialista. Emozionante la sfida, vinta sul filo di lana, con i vicini della Federico II: 146 candidati e 129 promossi, l’88%. Stesso risultato anche per l’Università di Campobasso, in Molise, con 50 candidati di cui 44 idonei. Un caso raro, questo, perché nelle sessioni passate i risultati erano in linea con la media nazionale. Visto lo storico, non sorprende invece la quarta piazza di Palermo, che nel 2015 ha promosso l’84% dei 125 candidati. Tutto facile anche alla D’Annunzio di Chieti-Pescara e alla Tor Vergata di Roma: 77% di idonei nella prima, 74% nella seconda. Degno di nota anche il caso della piccola Arcavacata di Rende che, nel 2015, ha conferito l’ambito titolo al 69% dei 109 candidati che si sono presentati nella profonda provincia di Cosenza. Dalla Calabria si torna alla Campania: alla «Luigi Vanvitelli», sede più ostica della Regione, il 65% dei 108 candidati è riuscito a iscriversi all’albo. Curiosità: alla prima sessione del 2017, tutti i 22 ammessi all’orale del 13 settembre sono poi stati promossi. «La tendenza è simile a quella degli esami di maturità: gli studenti del Sud, per una serie di ragioni, ottengono sempre voti mediamente superiori rispetto a quelli del Nord», spiega Michele De Tavonatti, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Brescia. «Premesso che gli Esami sono gestiti dai singoli atenei e non dall’Ordine, credo che i risultati della sede di Brescia siano indice di serietà. Scorrendo la classifica riscontriamo alcune anomalie in certe sedi, se questa tendenza venisse confermata nel tempo invece che ridursi dovremmo porci alcune domande».
Molti dei candidati che non ottengono l’abilitazione finiscono per esercitare la professione in modo abusivo. «È un forte dispiacere e una falla del nostro ordinamento nazionale. In Italia ci sono 115mila commercialisti iscritti all’Ordine e stimiamo che 30mila persone svolgano la professione in modo abusivo». Il fenomeno è più diffuso al Sud ma coinvolge anche Brescia: «I clienti possono sempre verificare se il professionista è iscritto all’albo cercando sul sito internet dell’Ordine».
De Tavonatti Al Sud i voti sono solitamente più alti che al Nord
I risultati nella sede bresciana della statale sono un indice di serietà