Polifonie e organo con i «Dona nobis»
Dal Rinascimento al Novecento, tra polifonie vocali ora austere ora vertiginose, e le scintillanti melodie dei Carol, il tutto accompagnato e intervallato dall’organo e soprattutto intonato al Natale. È il programma che propone oggi nella chiesa del Santissimo Redentore l’ensemble vocale «Dona nobis» (via Palestrina 5/7, ore 21, offerta libera). Lo dirige Gian Francesco Amoroso: musicologo laureatosi alla Statale, pianista specializzato in tastiere storiche, organista titolare presso la chiesa degli Angeli Custodi, è maestro preparatore del coro della Cappella Musicale di San Marco. Per l’occasione ha impaginato una locandina variegata che parte da Praetorius e Desprez, passa da Pachelbel e arriva fino ai tradizionali Carol inglesi, presentati in elaborazioni novecentesche. A intervallare le parti corali ci saranno gli intermezzi organistici affidati a Carlo Centemeri, che accosta Bach ad Alexandre Guilmant, poco noto ma interessante organista francese attivo nella seconda metà dell’Ottocento: oltre a raccogliere fondi per l’associazione G.R.A.T.I.S., che sostiene le persone diversamente abili, il concerto vuole sensibilizzare sullo stato dell’organo presente al Redentore, un bel modello costruito da Balbiani Vegezzi Bossi in due corpi (nel coro e sul portale) che necessita di un restauro.