Metropolitana 1,5 milioni in più dai biglietti
Ma il conto dell’infrastruttura (con i mutui) è di 38 milioni l’anno
I ricavi da biglietti e abbonamenti del metrò sono in aumento: saranno 5,5 milioni a fine anno, contro i 4 milioni preventivati. Mentre il costo dell’energia sarà di 2,2 milioni in meno del preventivo.
Buone notizie per il metrò cittadino. I ricavi da biglietti e abbonamenti sono in aumento: saranno 5,5 milioni a fine anno, contro i 4 milioni che avevano preventivato i gestori. Mentre il costo dell’energia per muovere i treni costa circa 2,2 milioni in meno di quanto preventivato (merito della congiuntura di mercato favorevole, di gare per la fornitura più convenienti e della politica di efficientamento). Anche se il costo complessivo dell’infrastruttura (inaugurata il 2 marzo 2013 e pagata quasi un miliardo di euro) resta consistente. Si tratta di 38 milioni l’anno se si considerano i due mutui ancora accesi: quello da 7,7 milioni l’anno con Cassa Depositi e Prestiti in capo a Brescia Infrastrutture e quello da 5 milioni l’anno che la Loggia ha rinegoziato con Ubi.
Ma la rimodulazione dei vari capitoli di spesa ha reso necessario una modifica al Business plan deciso quattro anni fa da Loggia e Brescia Mobilità. Quei numeri frutto di proiezioni e stime, sono stati integrati con i dati reali. Ieri c’è stato un primo passaggio nelle commissioni congiunte Bilancio e Viabilità, poi arriverà il voto del consiglio comunale. «Rimodulazione che non impatta però sugli attuali equilibri di bi- lancio» ha ricordato ieri l’assessore alla Mobilità, Federico Manzoni. Da quest’anno però entra in vigore un corposo cambiamento deciso però lo scorso anno: la Loggia ha aumentato il canone annuo da corrispondere a Brescia Infrastrutture, passato da 19,2 milioni a 23,5 milioni. Si tratta di 4,3 milioni in più l’anno, che devono far fronte a maggiori costi di manutenzione, pulizia delle stazioni, gestione della bigliettazione ma anche la vigilanza, in tempi di continui allarmi terroristici. Anche se Francesco Onofri (Piattaforma Civica) ieri ha posto il suo dubbio alla commissione, ovvero che quell’aumento vada a coprire altre operazioni di Brescia Infrastrutture, come ad esempio non aver più a reddito l’edificio di Buonissimo (ora c’è una aula studio). I 23,5 milioni (cifra che comprende anche i 7,7 milioni di mutuo che Brescia Infrastrutture ha con Cdp) verrà garantita anche nel 2018 e nel 2019. Poi nel marzo 2020 il contratto scade e si dovrà prevedere un’altra gara per la gestione del servizio.
Tra i vari costi incide particolarmente (500mila euro l’anno) la gestione commerciale della bigliettazione. Costi che potrebbero ridursi notevolmente qualora prendesse piede la scelta smart (in agenda per il futuro) di fare biglietti con lo smartphone. Stagnanti (e bassi a dir la verità) sono i ricavi dalla pubblicità dentro le stazioni, che restano intorno ai 100mila euro l’anno. Il problema dei costi dell’infrastruttura è rimarcato ancora da Onofri: al netto dei due mutui e dei ricavi annui da abbonamenti e tariffe il metrò costa comunque una ventina di milioni l’anno. Certo, la riduzione del traffico in centro (del 10%) e conseguentemente del cancerogeno particolato fine non ha prezzo. Ma Manzoni torna a sottolineare la mancanza di contributi regionali (dati invece a tutte le altre infrastrutture trasportistiche): «Sono certi i 9 milioni una tantum per il 2018 ma non hanno ancora calcolato i costi standard per i corrispettivi dei prossimi anni. Dovrebbero farlo entro fine anno. Speriamo».