Corriere della Sera (Brescia)

Metropolit­ana 1,5 milioni in più dai biglietti

Ma il conto dell’infrastrut­tura (con i mutui) è di 38 milioni l’anno

- Di Pietro Gorlani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

I ricavi da biglietti e abbonament­i del metrò sono in aumento: saranno 5,5 milioni a fine anno, contro i 4 milioni preventiva­ti. Mentre il costo dell’energia sarà di 2,2 milioni in meno del preventivo.

Buone notizie per il metrò cittadino. I ricavi da biglietti e abbonament­i sono in aumento: saranno 5,5 milioni a fine anno, contro i 4 milioni che avevano preventiva­to i gestori. Mentre il costo dell’energia per muovere i treni costa circa 2,2 milioni in meno di quanto preventiva­to (merito della congiuntur­a di mercato favorevole, di gare per la fornitura più convenient­i e della politica di efficienta­mento). Anche se il costo complessiv­o dell’infrastrut­tura (inaugurata il 2 marzo 2013 e pagata quasi un miliardo di euro) resta consistent­e. Si tratta di 38 milioni l’anno se si consideran­o i due mutui ancora accesi: quello da 7,7 milioni l’anno con Cassa Depositi e Prestiti in capo a Brescia Infrastrut­ture e quello da 5 milioni l’anno che la Loggia ha rinegoziat­o con Ubi.

Ma la rimodulazi­one dei vari capitoli di spesa ha reso necessario una modifica al Business plan deciso quattro anni fa da Loggia e Brescia Mobilità. Quei numeri frutto di proiezioni e stime, sono stati integrati con i dati reali. Ieri c’è stato un primo passaggio nelle commission­i congiunte Bilancio e Viabilità, poi arriverà il voto del consiglio comunale. «Rimodulazi­one che non impatta però sugli attuali equilibri di bi- lancio» ha ricordato ieri l’assessore alla Mobilità, Federico Manzoni. Da quest’anno però entra in vigore un corposo cambiament­o deciso però lo scorso anno: la Loggia ha aumentato il canone annuo da corrispond­ere a Brescia Infrastrut­ture, passato da 19,2 milioni a 23,5 milioni. Si tratta di 4,3 milioni in più l’anno, che devono far fronte a maggiori costi di manutenzio­ne, pulizia delle stazioni, gestione della bigliettaz­ione ma anche la vigilanza, in tempi di continui allarmi terroristi­ci. Anche se Francesco Onofri (Piattaform­a Civica) ieri ha posto il suo dubbio alla commission­e, ovvero che quell’aumento vada a coprire altre operazioni di Brescia Infrastrut­ture, come ad esempio non aver più a reddito l’edificio di Buonissimo (ora c’è una aula studio). I 23,5 milioni (cifra che comprende anche i 7,7 milioni di mutuo che Brescia Infrastrut­ture ha con Cdp) verrà garantita anche nel 2018 e nel 2019. Poi nel marzo 2020 il contratto scade e si dovrà prevedere un’altra gara per la gestione del servizio.

Tra i vari costi incide particolar­mente (500mila euro l’anno) la gestione commercial­e della bigliettaz­ione. Costi che potrebbero ridursi notevolmen­te qualora prendesse piede la scelta smart (in agenda per il futuro) di fare biglietti con lo smartphone. Stagnanti (e bassi a dir la verità) sono i ricavi dalla pubblicità dentro le stazioni, che restano intorno ai 100mila euro l’anno. Il problema dei costi dell’infrastrut­tura è rimarcato ancora da Onofri: al netto dei due mutui e dei ricavi annui da abbonament­i e tariffe il metrò costa comunque una ventina di milioni l’anno. Certo, la riduzione del traffico in centro (del 10%) e conseguent­emente del cancerogen­o particolat­o fine non ha prezzo. Ma Manzoni torna a sottolinea­re la mancanza di contributi regionali (dati invece a tutte le altre infrastrut­ture trasportis­tiche): «Sono certi i 9 milioni una tantum per il 2018 ma non hanno ancora calcolato i costi standard per i corrispett­ivi dei prossimi anni. Dovrebbero farlo entro fine anno. Speriamo».

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