Corriere della Sera (Brescia)

Roncadelle, Scientolog­y mette in vendita il capannone destinato a luogo di culto

- di Vittorio Cerdelli

A vederlo dalla tangenzial­e Sud sembra un capannone vuoto come tanti altri. Pure da vicino, la ex sede della Viber-Siber di Roncadelle non offre particolar­i spunti: erbacce nel piazzale, qualche piccolo rifiuto, un grande cartello che recita «Vendesi» con due numeri di telefono. Risponde Maurizio Botti, immobiliar­ista di Piacenza più volte indicato sull’annuario del Wise. Il prezzo: «5 milioni, molto trattabili». Nulla di strano, se non fosse che Wise è l’acronimo di World Institute of Scientolog­y Enterprise­s, network degli imprendito­ri dianetici, e che Botti ha raggiunto gli stadi più elevati della religione nata negli Usa. In quel capannone da 7.500 metri quadrati di via Mattei, di fronte alla Decathlon, Scientolog­y avrebbe dovuto realizzare una Org Ideale, ovvero una grande sede simile a quella aperta nel 2015 a Milano, in viale Fulvio Testi. Botti l’ha acquistato nel 2007 per circa 5 milioni portando il progetto della Org all’attenzione del Comune di Roncadelle, l’ex sindaco Orlando si rifiutò di cambiare la destinazio­ne d’uso e il sogno dei dianetici è scemato con gli anni. Certo i centri islamici/ moschee dimostrano che aggirare la legge è possibile, ma a Scientolog­y calano i fedeli e scarseggia­no i soldi: il progetto si è arenato e non resta altro da fare che vendere per far cassa. Un passo indietro: negli anni ’70, un gruppo di bresciani importa Scientolog­y in Italia dagli Usa. La filosofia fa breccia e nel giro di vent’anni i seguaci di Hubbard diventano addirittur­a migliaia: vengono aperte missioni (ritrovi) a Roncadelle, Castegnato e Nigoline e una chiesa (ufficio) in città. Grazie a un’incessante attività di autofinan- ziamento tramite donazioni, costosi corsi, libri eccetera, Scientolog­y è pronta per il grande salto e tramite Botti rileva l’ex spazio della Siber. Il grande sogno non si realizza: convinti che i vertici abbiano tradito gli ideali di Hubbard trasforman­do la religione in un business, tra il 2008 e il 2011 sempre più fedeli lasciano il movimento diventando «scientolog­isti indipenden­ti». Tra pubblicità negativa e racconti degli «indipenden­ti» (parecchi i blog sul tema), il ramo ufficiale inizia presto a sentire la crisi. A Brescia, oggi, sarebbe rimasto solo qualche centinaio di seguaci ufficiali e, se la chiesa resta aperta, le missioni hanno chiuso i battenti. «L’idea originaria della proprietà era quella di creare una sede del movimento religioso, l’amministra­zione non ha concesso il cambio di destinazio­ne d’uso e tuttora confermiam­o che l’unica destinazio­ne ammessa è artigianal­e-produttiva», spiegano Damiano Spada, sindaco di Roncadelle, e l’ex primo cittadino Orlando.

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Via Mattei Il capannone dove doveva sorgere la chiesa di Scientolog­y

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