Lui: «Butta via tutto, ci sono i carabinieri» Arrestata anche la moglie
«Butta tutto, ci sono i carabinieri». E lei si è messa a gettare la cocaina nel water, con un maresciallo che l’ha vista dalla finestra. Mohamed Babey, 33 anni, del Marocco, al processo per direttissima ha fatto di tutto per scagionare la moglie Livia Chiari, 20 anni più grande: «Lei non c’entra nulla, non mi ha mai aiutato». Ma per il giudice Andrea Guadagnino la donna sapeva bene dove fosse nascosta la droga, ha tentato di rallentare l’intervento dei carabinieri e di disfarsi della sostanza. Arresto convalidato per entrambi, per lei obbligo di firma quotidiano e per lui domiciliari, in attesa del processo del 5 ottobre. Mercoledì, i carabinieri di Grumello non si sono arresi a un apparente buco nell’acqua. Avevano informazioni che il marocchino spacciasse. Si sono appostati a casa, a Gorlago, l’hanno seguito, visto avvicinarsi a un’auto, perso e poi ritrovato. Fermato, lui ha spento il cellulare: «Si è scaricato», ha detto. Non era vero. Sono passati alla perquisizione a casa, dove è scattato l’allarme alla moglie. Per entrare, i militari hanno sfondato la porta nella taverna. Nel water è stata recuperata della droga, nella fossa biologica ce n’era altra: 70 grammi. Lui, con precedenti, ha ammesso: «Non lavoro da due mesi, vendo droga per un albanese con un margine di 1.500 euro al mese. Ho una decina di acquirenti». Lei ha detto di averlo saputo il giorno stesso, che c’era droga in casa, e che stava scendendo per aprire. Lavorava, ora non più. Al massimo ha favorito il marito, ha puntato ad alleggerire la sua posizione l’avvocato Davide Ceruti. Dalla convalida, non sembra che il giudice abbia condiviso. Avvertendo entrambi che, se la violano, la misura si aggraverà.