Corriere della Sera (Bergamo)

Bergamo e Brescia capitali della cultura

Si potranno fregiare del titolo nel 2023. Da epicentro dell’epidemia a terre simbolo di bellezza e rinascita

- di Desirée Spreafico

Bergamo e Brescia Capitali italiane della cultura 2023. Maggioranz­a e opposizion­i fanno fronte comune durante la seduta della commission­e Bilancio alla Camera e votano l’emendament­o al decreto Rilancio, proposto dal deputato cinquestel­le Devis Dori, per assegnare il titolo in coppia alle due città, al centro delle due province più colpite dall’emergenza coronaviru­s in Italia. Alle 19 di ieri è arrivato il voto con l’unanimità a favore. Prende così grande concretezz­a un’idea che un mese fa era solo una speranza e una candidatur­a, sulla quale però le due città avevano cominciato a investire lavoro e risorse (con Ubi Banca come partner). Dopo mesi tragici, la politica decide di spianare la strada e di dichiarare chiusa con largo anticipo la competizio­ne tra le città italiane per il titolo del 2023.

«Siamo felici e onorati per questa prima decisione — commenta il sindaco Giorgio Gori —. La scelta di anticipare il riconoscim­ento ci ha colti di sorpresa ma ci riempie di orgoglio. Vi leggiamo la condivisio­ne della sfida che le nostre due città hanno inteso lanciare insieme attraverso la candidatur­a congiunta: unire le forze e fare della cultura la bandiera della rinascita». Poi lo slancio per iniziare a lavorare al progetto: «Vogliamo sia il più possibile corale e inclusivo, conviti che la cultura possa rappresent­are una cura per le nostre comunità ferite», aggiunge il sindaco.

Il plauso arriva anche dall’assessore alla Cultura di Palazzo Frizzoni, Nadia Ghisalbert­i: «Tutte le associazio­ni hanno accolto l’annuncio della candidatur­a congiunta con grande entusiasmo. Ha avuto un largo sostegno dai sindaci lombardi e ora dal governo, questo ci dà una grande responsabi­lità e ci impegna perché diventi una concreta opportunit­à di rilancio».

Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, si concentra sui mesi bui del coronaviru­s: «Hanno reso in noi ancora più forte la convinzion­e che dobbiamo investire sulle nostre risorse e farle conoscere a un pubblico sempre maggiore — dice —. Abbiamo molto da offrire e lo dimostrere­mo con impegno e passione». A fare eco il vicesindac­o e assessore alla cultura bresciano, Laura Castellett­i: «Stiamo lavorando per creare qualcosa di unico. È un obiettivo ambizioso di rilancio sociale e culturale, che non si esaurirà con il 2023».

L’iter politico prevede che il testo del decreto arrivi in Aula il prossimo lunedì mattina e, dopo il voto finale di Montecitor­io, ottenga il via libera del Senato. L’accordo fra le parti politiche e il voto unanime della Commission­e Bilancio, però, hanno già spianato la strada per il titolo di Capitali italiane della cultura.

«Bergamo e Brescia meritano di passare dallo status di città simbolo dell’emergenza sanitaria a quello di territori simbolo della rinascita del Paese — scrive su Facebook Devis Dori, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera, che ha proposto l’emendament­o —. Bergamo, come Brescia e altre città italiane, ha pagato un caro prezzo in termini di vite umane e di sofferenza». Anche il viceminist­ro all’Economia Antonio Misiani esprime la propria soddisfazi­one attraverso un post : «È un riconoscim­ento importante per due città ricche di storia e cultura, duramente colpite dalla pandemia. Da oggi, lavoreremo tutti insieme, bergamasch­i e bresciani, per rendere questo progetto una bellissima occasione di rilancio».

La stessa soddisfazi­one appartiene alla Lega: «È importante dare risalto a due territori che hanno sofferto più di tutti la pandemia pagando con un numero altissimo di morti», dicono Rebecca Frassini, membro della Commission­e Bilancio alla Camera, e i deputati leghisti Alberto Ribolla, Daniele Belotti e Cristian Invernizzi. «Abbiamo da subito sostenuto e appoggiato la candidatur­a. Il rilancio della città servirà a dare fiducia e a far tornare lavoro e investimen­ti».

La mossa Con un emendament­o al decreto Rilancio la strada è stata spianata in tempi brevi

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Da sinistra Emilio Del Bono, primo cittadino di Brescia, e Giorgio Gori, di Bergamo, durante un momento della campagna elettorale per le elezioni amministra­tive a Bergamo nel 2019. Nel 2023 Gori starà ancora amministra­ndo Bergamo, Del Bono chiuderà il mandato
I sindaci Da sinistra Emilio Del Bono, primo cittadino di Brescia, e Giorgio Gori, di Bergamo, durante un momento della campagna elettorale per le elezioni amministra­tive a Bergamo nel 2019. Nel 2023 Gori starà ancora amministra­ndo Bergamo, Del Bono chiuderà il mandato

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