Corriere della Sera (Bergamo)

Le autopsie rivelatric­i Lo studio su The Lancet

Dopo i primi esiti è iniziato l’uso degli anticoagul­anti

- Di Fabio Paravisi

L’articolo non era ancora stato pubblicato, ma nella sua fase preliminar­e in 200 mila l’avevano già letto on line. «Numero incredibil­e», si stupisce Andrea Gianatti, direttore di Medicina di laboratori­o e Anatomia patologica del Papa Giovanni. Ma ci sono molte ragioni, visto che quello studio, ora pubblicato dall’importante rivista scientific­a «The Lancet», era il primo a descrivere cosa succede nei polmoni colpiti da coronaviru­s. Questo perché l’équipe del Papa Giovanni, e quella del Sacco di Milano che ha condiviso lo studio, erano le uniche ad effettuare autopsie su pazienti Covid. Sono state 38 quelle confluite nella ricerca, ma da allora a Bergamo ne sono state fatte un centinaio. «Oltre ad essere stati i primi a descrivere gli effetti del virus sui polmoni — spiega Gianatti — è stato importante trovare un quadro analogo ad altri polmoniti da coronaviru­s come Sars e Mers. E scoprire che l’aspetto più caratteris­tico dal punto di vista vascolare è la formazione di trombi, cosa che ha confermato la predisposi­zione notata dai colleghi in ambito clinico. Da qui si è arrivati all’utilizzo degli anticoagul­anti». Lo studio è finora unico al mondo nel suo genere e apre le porte a nuove terapie, soprattutt­o nelle zone ancora in piena emergenza: «Altrove non si sono fatte autopsie e quindi si conoscono meno la malattia e i suoi effetti. Ora vedere che si può agire sulla coagulazio­ne del sangue può cambiare le regole. Soprattutt­o nel mondo anglosasso­ne, dove i protocolli sono molto rigidi ma dove la pubblicazi­one dello studio su una prestigios­a rivista scientific­a può contribuir­e a modificare l’approccio terapeutic­o. In Italia invece si è cominciato a parlarne a metà marzo e fuori dalla Lombardia molti ne hanno beneficiat­o: abbiamo contribuit­o a salvare molte vite». Questo non significa automatica­mente che ora il Covid sarà trattato con gli anticoagul­anti: «Noi abbiamo fornito la prima base, ora serviranno dei trial clinici di controllo per vedere gli effetti e capire gli standard da applicare ai pazienti. Sempre sperando che non ci sia da affrontare un’altra guerra».

 ??  ?? Primario Andrea Gianatti, 55 anni, di Sondrio, è direttore del dipartimen­to di Medicina di laboratori­o e Anatomia patologica del Papa Giovanni
Primario Andrea Gianatti, 55 anni, di Sondrio, è direttore del dipartimen­to di Medicina di laboratori­o e Anatomia patologica del Papa Giovanni

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