La riapertura viaggia in bici: ciclabili «leggere» e incentivi
L’obiettivo è duplice: organizzare la mobilità della Fase 2 e provare a considerare quest’emergenza come un’opportunità. «Può essere l’occasione per fare cose in tempi rapidi», dice l’assessore alla Mobilità di Bergamo, Stefano Zenoni. Con due premesse: «Quando ripartiremo, ci dev’essere un periodo in cui si muoverà meno gente rispetto a prima, altrimenti la situazione non può reggere — dice Zenoni —. Chi può fare smart working, è bene che continui a farlo. Il vero nodo, poi, è la mobilità provinciale. Se tutti si muovessero in auto, scaturirebbe un problema ambientale, oltre a quello dei parcheggi».
L’interscambio
Se n’è parlato molto in campagna elettorale. «Avevamo pensato — dice l’assessore — che i parcheggi d’interscambio potessero essere legati al trasporto pubblico. Ora è più facile pensare, almeno per le prossime fasi, che l’interscambio avvenga con la mobilità dolce». Per il 2020, il Comune aveva stanziato 400 mila euro per la progettazione e 2 milioni sul 2021 per le prime realizzazioni. «Avevamo pensato di iniziare potenziando alcune aree comunali già esistenti, come quella di Colognola, sopraelevandola con una struttura di metallo, per creare più posti auto. Era l’idea pre-Covid, che resta valida».
Lo sharing
Dai parcheggi d’interscambio ci si potrà muovere con la bici o il monopattino privato, ma anche con mezzi in condivisione, come la Bigi e la Mobike. E presto potrebbero arrivare in città anche i monopattini in condivisione. La legge nazionale prevede che i Comuni si diano regole sul numero di società e di monopattini da ammettere. «Prima che scoppiasse l’emergenza — spiega Zenoni — eravamo pronti a firmare la delibera di giunta e poi a fare la manifestazione di interesse, ripartiremo da qui appena possibile».
Gli incentivi
La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha dichiarato che nel prossimo decreto saranno previsti aiuti per l’acquisto di bici (anche elettriche) e monopattini. «Anche il Comune farà i conti e vedrà — dice Zenoni — come aiutare quei cittadini disposti a usare questi mezzi per andare al lavoro».
I percorsi protetti
La ministra ha anche detto che verrà modificato il codice della strada per consentire l’apertura di piste ciclabili anche solo con segnaletica orizzontale. «Sarebbe una presa di coraggio da parte del ministero — dice l’assessore —.
Sono tante le cose che si potrebbero fare, dal permettere alle bici di percorrere le ciclabili anche contromano alla realizzazione di piste senza dover mettere i cordoli, ma solo la segnaletica. Vuol dire non dover passare dai Lavori pubblici. Io vorrei che ci permettessero di rendere queste ciclabili “leggere” definitive, senza smantellarle una volta passata l’emergenza». Zenoni spiega che si potrebbero creare dove ci sono già pezzi di percorsi e sulle grandi direttrici di ingresso alla città, per esempio in via Corridoni, in Borgo Palazzo, in via San Bernardino, in via Moroni e in via Broseta. «Sono in contatto con l’assessore alla Mobilità di Milano, Marco Granelli, per provare insieme a capire come approfittare di questa emergenza. Dobbiamo cercare di scongiurare il più possibile che la ripartenza porti più auto nelle città, per questo cerchiamo di dare ai cittadini anche alternative che siano compatibili con il distanziamento sociale e tutte le nuove regole che dovremo seguire».