In dieci anni 5 milioni evasi (e recuperati)
I dati di Palazzo Frizzoni: Bergamo è il primo capoluogo in Italia per importo pro capite recuperato
Negli ultimi dieci anni, anche grazie alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, il Comune di Bergamo ha accertata evasione dei tributi statali per 4 milioni e 800 mila euro. Un’attività che viene presa a modello anche da altri Comuni. Le risorse accertate sostengono la parte corrente del bilancio e hanno anche concorso, negli ultimi anni, ad arginare il disavanzo economico. «Ma il rafforzamento della lotta contro la frode e l’evasione fiscale — dice il vicesindaco Sergio Gandi — non è solo una questione di entrate, ma anche di equità sociale». L’accertamento sull'Imu, invece, ha portato al Comune oltre 16 milioni. Sulla Tari, invece, sono stati accertati 5,5 milioni in cinque anni.
Il Comune di Bergamo fa scuola sulla lotta all’evasione fiscale. E lo può fare forte dei dati. Negli ultimi dieci anni, anche grazie alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, è stata accertata evasione per 4 milioni e 800 mila euro. «Una somma importante — dice il vicesindaco e assessore al Bilancio, Sergio Gandi —. Quella cifra corrisponde a quanto si spende in un anno per la cultura». Le risorse accertate sostengono la parte corrente del bilancio e hanno anche concorso, negli ultimi anni, ad arginare il disavanzo economico. «Ma il rafforzac’è mento della lotta contro la frode e l’evasione fiscale — dice il vicesindaco — non è solo una questione di entrate, ma anche di equità sociale».
Anni fa al Comune rimaneva solo una parte dell’evasione accertata sui tributi statali (inizialmente il 33%, poi il 50%). Oggi gli resta il 100%. «Questa misura viene prorogata di volta in volta. Credo invece — dice Gandi — che dovrebbe diventare strutturale, è la nostra richiesta al ministero». E Bergamo è al quarto posto in Italia per somme accertate, se si considerano i valori assoluti. Al primo posto c’è
❞ Abbiamo recuperato risorse pari a quanto spendiamo in un anno di cultura Sergio Gandi vicesindaco
Milano (con 10,8 milioni), poi Genova (6,9 milioni) e Torino (5,9 milioni). Nelle prime 25 città anche Lovere, al 17esimo posto, con 884 mila euro di accertato dal 2014, e Scanzorosciate, al 24esimo, con 70 mila euro solo nell’ultimo biennio. Bergamo è invece il primo capoluogo italiano per l’importo pro capite recuperato, pari a 39,78 euro.
Gli uffici utilizzano diversi metodi per scovare evasori, dall’analisi dei numeri sulla base delle indicazioni del redditometro all’indagine persino sulle pompe funebri. «Un settore — dice Gandi — dove tanto sommerso». Il Comune lavora anche per individuare soggetti e aziende che vivono e operano in Italia, ma con una residenza fittizia all’estero per godere di un regime fiscale più vantaggioso. «Come facciamo? Fermiamo auto con targa straniera per fare i controlli», dice Gandi.
Gli uffici — che dal 2016 collaborano con la Guardia di finanza — fanno anche verifiche sulle strutture ricettive, incrociando i dati sull’imposta di soggiorno.
«La partita più grossa in termini di accertamento — dice Gandi — è quella dell’Imu». In cinque anni ha portato al Comune oltre 16 milioni. Sulla Tari, invece, sono stati accertati 5,5 milioni in cinque anni. E Bergamo — dove in quattro anni sono stati notificati oltre 43 mila atti — è tra i capoluoghi con il minor tasso di evasione della Tari (al 5%). (s.s.)
L’incrocio dei dati Gli uffici controllano le auto con targhe straniere, persino l’attività dei funerali