Carretta: «Su Trenord si faccia un referendum»
La proposta del consigliere regionale approderà in dieci Comuni, anche in città e a Treviglio
Il consigliere regionale Niccolò Carretta propone un referendum su Trenord. Una proposta che è già sostenuta da dieci consiglieri comunali bergamaschi, che la porteranno nei loro rispettivi territori. «Chiediamo ai cittadini — dice Carretta — di esprimersi sulla gestione del servizio».
«Basta Trenord». Da piazzale Matteotti, fuori dalla stazione di Bergamo, il consigliere regionale per Lombardi Civici Europeisti Niccolò Carretta propone un referendum che è già sostenuto da dieci consiglieri comunali bergamaschi. «Diamo voce ai cittadini così che possano esprimersi sulla gestione del servizio», continua Carretta che esporrà la mozione martedì al Pirellone.
L’occasione è la scadenza, fissata per l’anno prossimo, del contratto di servizio fra Trenord e Regione, principale azionista della holding Fnm con partecipazione indiretta anche nell’azienda che gestisce le ferrovie.
«Chiediamo si proceda a una gara europea, i disagi sono innegabili, perché non cercare altre aziende che potrebbero fare meglio?», aggiunge. Ogni giorno in Lombardia sono oltre 800 mila i pendolari, «il contratto costa 440 milioni di euro l’anno, soldi delle tasse di tutti i cittadini».
Dal tavolo del consiglio regionale, nelle prossime settimane, il documento sotto forma di ordine del giorno o mozione, proposto da maggioranze o opposizioni, approderà anche in dieci sedute comunali. Nello specifico a Bergamo, Seriate, Alzano Lombardo, Treviglio, Levate, Romano di Lombardia, Sotto il Monte, Stezzano, Caravaggio e Mapello.
«L’azione è congiunta — spiega Carretta —, è fondamentale che la battaglia per il diritto alla mobilità non sia confinata al Pirellone, ma coinvolga i Comuni. L’auspicio è che la proposta venga accolta da tutti i paesi bergamaschi che potranno integrare la mozione regionale con problematiche specifiche, e poi si estenda oltre i confini provinciali».
Stefano Togni, consigliere della Lista Gori, è il portavoce per Bergamo: «I disagi causati da Trenord sono evidenti. Ci vogliono quasi 50 minuti per percorrere 56 chilometri sulla tratta Bergamo-Milano via Pioltello, è insostenibile nel 2019». A Treviglio la proposta di referendum verrà portata avanti da Stefano Sonzogni: «Oltre i treni fantasma, i convogli sporchi e il pessimo servizio, manca il rispetto per i pendolari», sottolinea il consigliere di minoranza. «Trenord ha dimostrato l’incapacità di gestire le emergenze, i viaggiatori non vengono informati e i servizi sostitutivi sono nulli».