«Rumori di Orio: il governo deve sbrigarsi»
L’assessore: piano pronto, ma Roma dorme
Dopo il fallimento delle rotte sperimentali, l’aeroporto accende il dibattito in consiglio comunale. Fra i punti cruciali, lo stop ai voli notturni, una richiesta condivisa da tre mozioni diverse. Il Pd è per una «progressiva riduzione» a tutela dei posti di lavoro, il centrodestra reclama l’«interdizione». Il sindaco Giorgio Gori spiega che, in realtà, dalle 23 alle 7, gli aerei volano verso Est, quindi non sopra il capoluogo. Ma «nei fatti esiste un volato notturno sulla città — spiega l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà —: 449 voli da gennaio a settembre, nel 18% dei casi si trattava di cargo dirottati per questioni metereologiche». Ad aprile, debutterà il primo aereo Ryanair di nuova generazione: meno 40% del rumore. Intanto, in aula spunta uno striscione del comitato: «Colognola vuole vivere». Ma l’assessore riferisce che la pratica della zonizzazione acustica è arenata a Roma.
Dopo due rinvii per cercare geometrie bipartisan, in aula non si trova pace sull’aeroporto. Il Consiglio dibatte per ore tre mozioni: simili tra loro quelle di maggioranza (l’unica approvata) e centrodestra, più una dei cinquestelle per un «tavolo consultivo».
Fra i punti cruciali, lo «stop» ai voli notturni, una richiesta condivisa dai tre documenti. Il Pd perora una «progressiva riduzione» a tutela dei posti di lavoro, il centrodestra reclama l’«interdizione». In realtà, spiega il sindaco Giorgio Gori, tutti i movimenti della fascia 23-7 avvengono verso Est, quindi non sopra il capoluogo. Il problema sono le «inversioni», tutte motivate dalla torre di controllo. «Nei fatti esiste un volato notturno sulla città — racconta l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà —: 449 voli da gennaio a settembre, nel 18% dei casi si trattava di cargo dirottati per questioni metereologiche». Oppure tratte «diurne» che sforano per via del traffico europeo. «La centralità economica, che non viene sottovalutata, deve essere subordinata alla vivibilità dei cittadini», sintetizza la leghista Luisa Pecce. Franco Tentorio evoca una «gestione congiunta di Montichiari», dove drenare i flussi in eccesso: rispetto al suo mandato, evidenzia, il volume di passeggeri è salito da 8 a 13 milioni all’anno. «Il numero dei voli ha superato ogni umano limite di sopportazione», è categorico Gianfranco Ceci (Forza Italia), che bolla come «ricatti sindacali» le stime della Cgil su un migliaio di licenziamenti in caso di fine dei decolli notturni. «Sacbo non è una onlus — ricorda il capogruppo dem Massimiliano Serra —: il Comune possiede solo il 13% dei voti e non ha controllo sulla governance». Fabio Gregorelli (M5S) non ha digerito i rimpalli: «Avete presentato un ordine del giorno inconsistente — dice al centrosinistra —, l’avete voluta buttare in caciara».
Contesta al Pd Andrea Tremaglia (FdI): «Provate a mettere una pezza comunicativa al fallimento di una sperimentazione, cercando di scaricarlo su Arpa».
Comincia dalle cifre la replica di Gori: Orio è la «prima industria della provincia», vale l’8% del Pil e 24 mila posti di lavoro. Con il trasferimento di Dhl a Malpensa, sottolinea il sindaco, metà dei voli notturni cesserà. Ipotetiche espansioni a Est sarebbero precluse da Enac, che non sarebbe disponibile a ritoccare la concessione in capo al Catullo. Né si muove nulla verso gli scali milanesi. «Continuerò a lavorare — si impegna Gori — perché sia praticabile un’alleanza dignitosa, seria». Una strada, per il sindaco, per una crescita su piste diverse da quelle di Orio. Ad aprile, debutterà il primo aereo di Ryanair di nuova generazione: meno 40% del rumore. «Sacbo può incentivare la sostituzione — chiosa il sindaco —. Ha già fatto scelte che testimoniano il senso di responsabilità». L’esempio sarebbero i 6 milioni di viaggiatori spostati su Malpensa dal vettore irlandese: avrebbero potuto continuare a gravitare su Orio, avvisa Gori. «La via maestra per tutelare i residenti è la zonizzazione acustica — sostiene la Ciagà —. È un percorso a ostacoli, ma ci crediamo». L’iter «a tratti ridondante» si è inceppato, denuncia l’assessore. Dopo un anno di tira e molla con la Regione, la pratica è finita a Roma, dove si sarebbe arenata. «Da oltre sessanta giorni il rapporto preliminare ambientale giace nei cassetti — attacca la Ciagà —. Finché il Ministero dell’Ambiente non lo licenzia, siamo inchiodati e la commissione non può disegnare le curve isofoniche». Così si finisce con l’assessore che chiede
❞ Continuerò a lavorare perché sia praticabile un’alleanza dignitosa con Milano, che consenta la crescita anche su piste diverse da quelle di Orio Giorgio Gori Sindaco
La richiesta Approvato il testo del centrosinistra che chiede lo stop graduale dei voli notturni
a Gregorelli di segnalare la situazione di stallo al governo gialloverde.
«È penoso tutto questo per noi cittadini», sospira una signora del comitato di quartiere che assiste alla seduta e che dopo la votazione issa, pacificamente, lo striscione: «Colognola vuole vivere».