Il no «a malincuore» di Pezzotta
L’avvocato declina la proposta del centrodestra: Gori? Bergamo sempre amministrata bene
Dopo averci pensato, l’ex assessore Andrea Pezzotta ha ringraziato e ha detto no. Non sarà lui il candidato sindaco del centrodestra a Bergamo nel 2019. «In questo momento purtroppo non posso sostenere un impegno così gravoso. Non lo potrei fare per ragioni soprattutto professionali», spiega il penalista. Le sue ragioni hanno prevalso sulla tentazione di un impegno nel quale sperava tutta la coalizione, dalla Lega a Forza Italia all’area civica guidata dall’ex sindaco Franco Tentorio, che si era incaricato di recapitare la proposta e al quale Pezzotta ha risposto, declinando. «A malincuore», specifica l’avvocato.
Andrea Pezzotta ci ha pensato, ha ringraziato e ha detto no. Non sarà lui il candidato sindaco del centrodestra a Bergamo nel 2019. Le ragioni del penalista hanno prevalso sulla tentazione di un impegno nel quale sperava tutta la coalizione, dalla Lega a Forza Italia all’area civica guidata dall’ex sindaco Franco Tentorio, che si era incaricato di recapitare la proposta e al quale Pezzotta ha risposto, declinando. «A malincuore», specifica l’avvocato.
Perché no?
«In questo momento purtroppo non posso sostenere un impegno così gravoso. Non lo potrei fare per ragioni soprattutto professionali: da penalista in questa fase sono impegnato in una serie di casi che mi impongono una presenza costante nello studio e alle udienze. Ripenso a quando era sindaco mio zio Giacomo, negli anni ‘70: stava otto ore in comune e otto ore in studio, ma con lui lavorava anche mio padre».
Cosa si è detto con Tentorio, che le aveva fatto la proposta?
❞ Ho ringraziato Franco Tentorio e i partiti per la proposta molto gratificante, ma in questa fase non mi posso permettere di dedicare tanto tempo a un’attività che non sia quella di avvocato
«Ho spiegato queste ragioni per il mio no, ringraziando per una proposta che ritengo molto gratificante».
Potrebbe comunque essere della partita, con altri ruoli, nel 2019?
«Ci siamo detti che ci risentiremo più avanti, io ci sarò, purché non sia un impegno che porti alla rovina dello studio — ride —. Potrei dare la mia disponibilità a partecipare a una lista civica».
Nella prospettiva di tornare a fare l’assessore?
«No, quello l’ho già fatto all’epoca di Tentorio ed è comunque un ruolo che assorbe molto tempo. In consiglio comunale è diverso».
Hanno pesato anche valutazioni politiche nella sua scelta? Ad esempio il fatto che la Lega sia così forte?
«No, quelle sono state secondarie, il mio è stato un discorso di poco tempo a dispo- sizione. La lega c’era anche quando ero io assessore e abbiamo lavorato bene».
Però il centrodestra continua a cercare un profilo moderato, come sarebbe stato lei.
«Sì, il problema è trovare qualcuno nel mondo delle professioni o dell’impresa che abbia tempo per un ruolo del genere. È un peccato in effetti che oggi possa impegnarsi in politica solo chi non abbia altro da fare nella vita o possa vivere di rendita».
Che giudizio dà dei cinque anni di Gori?
«No, di questo non voglio parlare ora».
Ma scusi, lei è sempre un uomo di centrodestra?
«Questo sì, è chiaro che pur non essendo di nessun partito sono legato a quella parte».
Però proprio non le viene di usare toni da campagna elettorale contro Gori.
«Ma anche perché Bergamo, al di là del colore politico, sostanzialmente è sempre stata amministrata bene».
❞ Se ce ne sarà la possibilità, potrei contribuire per il 2019 partecipando a una lista civica. L’assessore è un ruolo che ho già avuto, richiede troppo tempo per la mia attuale disponibilità