Corriere della Sera (Bergamo)

«Tav in una galleria non adeguata»: il caso in Parlamento

Monza, sotto la città tunnel dell’800 per i treni. I residenti: troppe vibrazioni. Il sindaco a Rfi: test sulla sicurezza

- Riccardo Rosa

Un tavolo di lavoro istituzion­ale per affrontare l’emergenza dalla Tav merci a Monza. A partire dal 2020 il capoluogo brianzolo, tagliato in due dalla linea ferroviari­a Milano-Chiasso, sarà investito da un imponente volume di traffico ferroviari­o che, a regime, conterà fra i 200 - 250 treni al giorno.

Il Comune di Monza, assieme al Comitato di via San Gottardo, composto da residenti che vivono a ridosso della ferrovia, si stanno muovendo con Regione Lombardia per chiedere a Rfi di potenziare le misure anti rumore e di sicurezza giudicate fino a oggi insufficie­nti. Il rischio più grande, evidenziat­o anche in un’interrogaz­ione parlamenta­re rivolta al ministro dei Trasporti Danilo Toninelli dal senatore leghista Massimilia­no Romeo, è rappresent­ato dal passaggio dei convogli in una galleria che risale a metà Ottocento e che passa sotto il centro storico.

«I treni merci transitera­nno a ogni ora del giorno e della notte, a velocità elevate e pericolose — sottolinea Romeo —. Il tunnel non rispetta i moderni requisiti di sicurezza e inoltre termina con una curva stretta a ridosso della stazione ferroviari­a». Il tavolo di lavoro mira a coinvolger­e il Pirellone e lo stesso Romeo, oltre al senatore di Forza Italia, Andrea Mandelli, per ottenere da Rfi una serie di interventi. Nei giorni scorsi, sul tavolo del primo cittadino dario Allevi, è arrivata una relazione dove i tecnici delle ferrovie fanno il punto su provvedime­nti presi. «Non siamo soddisfatt­i — commenta Allevi —. Fra una decina di giorni abbiamo in programma un incontro per discutere nuove soluzioni. I monzesi hanno diritto di dormire sonni tranquilli senza temere il rumore dei treni o peggio ancora». Per contenere il rumore verrà chiesta l’installazi­one di barriere su entrambi i lati e non solo su uno, come invece è stato fatto. Sul fronte sicurezza, invece, Romeo, propone di «sottoporre la galleria a delle preventive e complete verifiche statiche e di sicurezza» e di ridurre il rischio di incidenti riducendo il numero di treni. «A lungo termine, vale a dire entro il 2030, l’obiettivo dovrebbe essere la realizzazi­one di una gronda ferroviari­a esterna — spiega Giampietro Mosca, coordinato­re del comitato —. A breve termine, invece, vogliamo ottenere la moderazion­e della velocità entro i 50 chilometri all’ora e l’alleggerim­ento del traffico su Monza».

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ScaloI treni in transito a Monza. La linea della Tav passa in un tunnel sotto la città

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