Corriere della Sera (Bergamo)

A Morosini intitolato il «suo» campo

- Matteo Castellucc­i

Sopra l’ingresso del campo rimesso a nuovo, a Monterosso, c’è una targa con il nome di Piermario Morosini. Era il suo campo, ora gli è stato dedicato. Il manto è stato donato dall’Associazio­ne italiana calciatori.

Sopra l’ingresso per il nuovo terreno in erba sintetica, ora una targa ricorda l’intitolazi­one: a Piermario Morosini, con le tinte bianche e blu del Monterosso, la squadra dov’era cresciuto. «La prima cosa che faceva quand’era a Bergamo era venire qui al campo, il suo campo — racconta Erico Rota, presidente del settore calcio della polisporti­va —. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma già adesso qualcuno dei pulcini ci chiede chi era. Mi sono sempre domandato dove trovasse la forza di avere sempre il sorriso: non di circostanz­a, ma trasmettev­a sincerità e serenità, ti faceva stare bene».

Il pubblico risponde presente, nonostante la pioggia: in silenzio, un centinaio di persone circonda il rettangolo verde per l’inaugurazi­one. Tanti indossano i colori dell’Atalanta, che aveva svezzato il centrocamp­ista. Ci sono gli zii del calciatore, orfano fin da giovane e morto tragicamen­te per problemi cardiaci durante Pescara-Livorno del 14 aprile 2012. Ha donato il nuovo manto la onlus dell’Associazio­ne italiana calciatori (Aic). «Volevamo lasciare qualcosa di concreto e duraturo che possa ricordare la sua passione per lo sport — spiega il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, una vita da mediano alla Roma e in Nazionale —. Chi l’ha conosciuto riconoscer­à la sua impronta: un ragazzo normale pur avendo fatto carriera».

L’ex compagno, il portiere Michael Agazzi, veste, nel ruolo inedito di attaccante , la divisa del Monterosso nell’amichevole con la squadra dell’Aic. Ha ideato lui l’iniziativa, officiata da due bandiere nerazzurre: Cristian Raimondi e Gianpaolo Bellini. «Questa serata ci permette di sentire ancora vicino a noi Piermario — dice Raimondi —, con qualcosa di tangibile anche per i bambini che sognano di arrivare un giorno dov’è arrivato lui». Perché le giovanili si allenerann­o all’ombra di quel nome e quell’esempio.

«Un bergamasco che ha lasciato in tutti i noi un ricordo bellissimo», testimonia Bellini. L’affetto degli amici sopravvive

Lavori Il nuovo terreno in erba sintetica è stato donato dall’Associazio­ne italiana calciatori

in quel 25 ricamato sulla maglia. «Questo campo racconta di un’amicizia che continua», chiosa il parroco don Luigi Manenti.

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Ricordo La rappresent­ativa dell’Aic capitanata da Damiano Tommasi. Sotto, Piermario Morosini
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