Allagamenti beffa Tra burocrazia e accuse politiche
Per i soldi pratiche infinite. E scontro Lega-Pd
Le alluvioni del 2016 avevano fatto danni stimati in oltre 6 milioni di euro. Ora, lo Stato annuncia fondi per un milione e 700 mila euro da ripartire sulle zone colpite della Lombardia. «Non sarà una cifra importante — dice Pasquale Gandolfi, sindaco di Treviolo, tra i comuni più colpiti —, ma meglio di niente. La polemica della Lega non sta in piedi. Sono loro, adesso, al governo. Se ritengono che i soldi messi a disposizione non siano sufficienti, perché non ne stanziano altri?». La replica arriva dalla senatrice Simona Pergreffi: «L’errore è stato fatto a monte, modificare un atto del Governo precedente avrebbe richiesto tempi lunghissimi». Ci si mette pure la burocrazia. Ai cittadini e alle imprese è stato chiesto due volte di presentare la richiesta di risarcimento: una subito dopo il disastro e una un anno fa. Ora dovranno rifarlo la terza volta.
La scrematura più consistente l’ha già fatta la burocrazia. A forza di moduli da compilare e ricompilare, la gran parte degli alluvionati dell’estate 2016 aveva già perso un anno fa la speranza di ottenere un risarcimento dallo Stato. Ora, il Governo annuncia per la Lombardia lo stanziamento di un milione e 700 mila euro a fronte di oltre 6 milioni di euro di danni stimati soltanto in provincia di Bergamo.
Poco? Abbastanza? Dipende dai punti di vista (politici). Pasquale Gandolfi (Pd) è sindaco di uno dei comuni più colpiti, Treviolo, oltre che consigliere delegato alle Infrastrutture in Provincia. «Non sarà una cifra importante — dice —, ma meglio di niente. Abbiamo lavorato tanto per ottenere questi fondi. Ci può essere del rammarico, ma siamo anche soddisfatti. La polemica della Lega non sta in piedi. Sono loro, adesso, al governo. Se ritengono che i soldi messi a disposizione non siano sufficienti, perché non ne stanziano altri?» Gandolfi ricorda inoltre la scelta della Protezione civile lombarda di destinare i primi 3 milioni di euro, a fine 2017, «solo alle amministrazioni in cui erano ancora presenti problemi di dissesto idrogeologico. Una decisione che ha penalizzato chi si è dato da fare, con le proprie risorse, per sistemare i danni — critica —. Il nostro Comune ha speso 300 mila euro, di cui 50 mila destinati a un fondo per i cittadini colpiti, e non abbiamo avuto un euro». Per la Lega replica la senatrice Simona Pergreffi, anche sindaco di Azzano. «Sorprende — afferma Pergreffi — che uno che fa il sindaco e anche l’assessore in Provincia non sappia che i provvedimenti che vengono ereditati da un’amministrazione precedente, in questo caso da un governo, per essere stravolti comportano tempi lunghissimi. Ci sono voluti due anni per avere i fondi, non ne possono passare altri. L’errore è a monte, nella ripartizione decisa dal Governo del Pd». E ancora: «La differenza tra la Regione Lombardia e il Governo sta nella maggiore efficienza della prima. La Regione sta inviando fondi per gli eventi più recenti di questa primavera. Il Governo di due anni fa».
Nell’estate 2016, a Longuelo era nato addirittura un Comitato alluvionati, che ha avuto successo nel fare pressing sui lavori anti allagamento ma si è dovuto arrendere sul versante risarcimenti: «Abbiamo avuto 200 famiglie danneggiate e 150 auto distrutte, ma solo 77 domande di risarcimento, che poi si sono dimezzate: io stesso ho rinunciato — calcola il presidente Gigi Passera —. Già dall’inizio la cosa era complicata perché serviva una perizia e solo quella costava mille-duemila euro, con la prospettiva poi di
❞ Il Pd Non sarà una cifra importante, ma meglio di niente. Abbiamo lavorato tanto per ottenere questi fondi Pasquale Gandolfi
incassare chissà quanto e chissà quando. Un anno fa, di questi tempi, era arrivata poi la richiesta della Regione di ripresentare tutto in tempi brevissimi. Tanti erano in vacanza e altri, di fronte alla complessità di ripetere di nuovo tutto l’iter in pochi giorni, hanno rinunciato. E per quelli che sono rimasti non si è ancora capito quanto riusciranno ad avere». Dalla Conferenza Stato-Regioni del primo agosto è emerso, tra l’altro, che servirà un terzo modulo per avere i rimborsi.
Non ci ha nemmeno tentato l’associazione «Paolo Belli», che aveva riportato danni
Poche richieste A Longuelo su 200 famiglie coinvolte solo 77 hanno chiesto il risarcimento
❞ La Lega Per stravolgere atti di un governo precedente servono tempi lunghi. Non potevano passare altri due anni Simona Pergreffi
per 450 mila euro alla Casa del Sole di via Bergonzi: «Ci hanno consigliato di non presentare nemmeno la domanda che sarebbe stata fatica sprecata — spiega il presidente Silvano Manzoni —. Per fortuna noi abbiamo altri mezzi: abbiamo avuto donazioni per 100 mila euro e il resto lo abbiamo raccolto con i nostri eventi e i fondi accantonati per i casi straordinari. Siamo tornati alla normalità solo sei mesi fa, e abbiamo potuto far partire nuovi servizi, come l’ufficio di prima accoglienza all’interno del Papa Giovanni, che avevamo dovuto rimandare. È stata dura, perché non c’erano solo muri da dipingere, ma con i server distrutti, abbiamo dovuto ricostruire tutta la documentazione. E alcune stanze sono rimaste com’erano, dobbiamo ancora decidere cosa farne».
La scuola di danza Ballet Studio ha dovuto addirittura abbandonare la sede di Longuelo: «Il fango aveva distrutto tutto, ora siamo in subaffitto a Borgo Palazzo — racconta la titolare Rosa Noris —. Avevamo avuto danni per 103 mila euro, ma come si fa a quantificare trent’anni di lavoro? Non abbiamo più il magazzino, i costumi li ha una mamma, i libri un’altra mamma che li aveva asciugati con il phon. Abbiamo presentato la documentazione due volte, ma non mi aspetto di vedere dei soldi, per cui tutto quello che arriverà sarà bene accetto. Voglio ricostruire la mia scuola, il sogno c’è ancora».
La scuola di danza Il fango aveva distrutto tutto. Si è spostata a Borgo Palazzo, dove però ha meno spazio