Corriere della Sera (Bergamo)

Un quartetto di flauti tra i capolavori dell’Ambrosiana

- Enrico Parola

Questa volta parlare di «splendida cornice» non è un’iperbole perché a far da sfondo agli appuntamen­ti che Milano Arte Musica offre questo weekend è la Pinacoteca Ambrosiana, dove il direttore artistico Maurizio Salerno conferma la felice intuizione avuta la scorsa edizione proponendo due concerti oggi e due domani, tutti animati dagli studenti della Civica Scuola di Musica «Claudio Abbado» e introdotti dai volontari di Volarte che illustrera­nno la Pinacoteca e i tesori pittorici lì custoditi (oggi e domani ore 11.30 e 13.30, p.zza Pio XI 2, ingresso previo biglietto di ingresso alla Pinacoteca, tel. 02.76.31.71.76). Oggi tocca a un insolito quartetto di flauti ripercorre­re la letteratur­a dello strumento dal 400 fino a sessant’anni fa. I quattro artisti, tre di origine cilena (José Manuel Fernández Bravo, Ninon Dusollier e Ariadna Quappe) e una giapponese (Nao Kirihata) partono dal 400 di Ockeghem e dal 500 di Jannequin, passano da Teleman e arrivano ai contempora­nei, con il Quartetto n. 2 di Saoux. Domani invece il soprano Valeria Bottacin, accompagna­to da arpa (Luise Enzian) e violino (Sara Zinzani), intonerà quattro delle nove Arie Tedesche di Händel, veri e propri inni alla bellezza della natura che rimanda alla grandezza di Dio suo creatore. Una creazione sorprenden­te, quella händeliana, perché la voce non indulge al Belcanto o al virtuosism­o, ma esprime la ricerca di meditata semplicità e di intimità.

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Dal Giappone Nao Kirihata, tra i concertist­i di oggi

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