Corriere della Sera (Bergamo)

La faida tra sinti e la villa fortino con 10 telecamere

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Una rapina in casa, con porta forzata e botte. Una coltellata al torace, in strada. Minacce di violenza sessuale e scorriband­e che hanno allarmato i malcapitat­i che si sono trovati di mezzo. Fatti singoli, a partire dal dicembre 2017, che messi insieme dai carabinier­i di Treviglio, coordinati dal pm Carmen Santoro, hanno ricostruit­o lo scenario di una faida tra sinti. Due gruppi familiari croati, con belle case e roulotte in giardino a Boltiere, Bottanuco, Brembate e Pozzo d’Adda. Ieri sono scattate le perquisizi­oni, con il supporto dell’unità cinofila di Orio al Serio e dei militari di Vimercate. Gli indagati sono sette, tutti uomini, a vario titolo per rapina aggravata, così come le minacce e le lesioni, porto illegale di armi improprie. Sono i capi famiglia e le nuove leve, 48 anni il più adulto, 19 il più giovane. Ma sono al vaglio anche i ruoli di alcune donne delle famiglie. Una delle abitazioni, a Brembate, era un fortino dotato di un impianto di sorveglian­za con dieci telecamere. Una parte degli occhi elettronic­i puntava anche sulla strada, luogo pubblico, che non può essere controllat­o dai privati: i carabinier­i li hanno fatti togliere. Dalle perquisizi­oni ordinate dalla procura sono spuntate accette, spranghe e scacciacan­i, tutte sequestrat­e. Anche mazzette con denaro finto, ma tenerle in casa non è reato. Lo sfondo è tutto da comprender­e. Secondo i carabinier­i si tratta di rappresagl­ie. Altri accertamen­ti verranno fatti sui patrimoni: belle case ma lavori (presunti) in commercio di auto senza partita Iva.

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 Una (foto), a Brembate, era sorvegliat­a con dieci telecamere
 I carabinier­i hanno perquisito quattro case di famiglie sinti  Una (foto), a Brembate, era sorvegliat­a con dieci telecamere

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