Via Fara, rimossi i detriti inquinati Rapporto al pm: lavori a regola d’arte
I forestali monitorano l’area. Risanamento completato: tolto il materiale portato da Locatelli per tamponare la frana
Non c’è più quella terra mista a scorie che Pierluca Locatelli utilizzò per tamponare la frana. Il cantiere di via Fara ora è pulito, resta poco materiale da rimuovere, ma che risulta in regola. Sono queste le conclusioni che i carabinieri forestali hanno tra- smesso in Procura, nell’ambito del mandato esplorativo che consente alla magistratura di tenere un occhio di riguardo sull’area: un cantiere osservato speciale, per gli errori del passato e la delicatezza dell’intervento. E secondo i forestali tutto procede regolarmente.
Bergamo Parcheggi mantiene la sua linea di continuo silenzio su qualsiasi fatto la riguardi, inclusa la notizia del sabotaggio dei sismografi, in cantiere.
La società, dopo la prima «era» del parking in via Fara (quella che dal 2008 porta fino all’anno scorso), vuole lasciare che parlino i fatti. E al momento, stando a informazioni che arrivano fino alla Procura della Repubblica, i lavori procedono senza sbavature e con un primo risultato, importante, raggiunto: sono stati completamente rimossi tutti i metri cubi di materiale assimilabili a rifiuti (terra e roccia da scavo con scarti di fonderia, ad esempio), che l’impresa Locatelli di Grumello aveva portato nell’area del cantiere dopo la frana del 30 dicembre del 2008. Un intervento necessario, di emergenza e sicurezza, che è costato però a Pierluca Locatelli la condanna per il reato di discarica abusiva.
Uno dei fantasmi del passato, quel materiale, tanto che il comitato NoParking Fara, all’inizio dei nuovi lavori (il cantiere è stato consegnato lo scorso 12 settembre) aveva presentato un esposto in Procura sostenendo che non veniva data precedenza, come previsto dalla sentenza in tribunale, alla bonifica di quella terra e roccia inquinata. E dopo l’esposto la Procura, con una mossa a sorpresa, aveva aperto un fascicolo di tipo esplorativo, con delega ai carabinieri forestali. Non è un’inchiesta con contestazioni specifiche. L’obiettivo è verificare in corso d’opera che tutto proceda per il meglio.
Giusto una decina di giorni fa la forestale è stata informata dei lavori conclusivi della bonifica. Ed è andata sul posto per nuovi campionamenti, che sono durati fino a venerdì: resta ancora materiale da rimuovere, sempre utilizzando la teleferica, ma non risulta più inquinato. Ogni analisi è stata effettuata insieme all’Arpa: i carabinieri prelevano e i tecnici dell’Agenzia regionale danno un riscontro. E tutto è risultato regolare, finora.
Così come risultava superato, secondo gli accertamenti effettuati, il dubbio messo in evidenza dal comitato NoParking nel suo esposto: perché non si fa subito tutta la bonifica? Fin dai primi incontri organizzati dai carabinieri forestali nell’ambito del mandato esplorativo della Procura, la direzione lavori (la cor-
Ultimi prelievi venerdì: resta una parte di terra da rimuovere, ma priva di sostanze sospette
data Collini-Seik) aveva messo in evidenza l’impossibilità di rimuovere subito tutto il materiale che era servito a tamponare la frana del 2008, per evitare ulteriori rischi di cedimento, e la necessità di procedere, in parallelo alla rimozione, anche alla messa in sicurezza del fronte collinare, costruendo la nuova parete. Un lavoro graduale, che è stato quasi ultimato.
Circa 10 mesi dopo la consegna del cantiere le imprese al lavoro sarebbero dunque pronte (o quasi) a far scattare la fase di costruzione del vero e proprio silo che ospiterà i posti auto.