Corriere della Sera (Bergamo)

In casa l’erede di Cristante? Pessina pronto a esplodere

- A.Lo.

Ingaggio È arrivato l’anno scorso all’Atalanta nell’affare che portò Conti al Milan Il suo modello è Toni Kroos Ai tempi del Milan era stato preso sotto l’ala protettiva di Nigel de Jong

Prima a Como, poi a Spezia. Il rapporto che lega Matteo Pessina a Fabio Gallo, indimentic­ato architetto del centrocamp­o dell’Atalanta, è indissolub­ile. Perché è grazie al tecnico se nel 2016, dopo due prestiti infruttuos­i a Lecce e Catania, è arrivato nella città lariana per provare a esplodere.

E c’è riuscito, con 35 presenze e 9 reti, tanto da diventare la chiave del trasferime­nto di Andrea Conti al Milan. Ventiquatt­ro milioni più il cartellino di Pessina, valutato tre milioni e mezzo, per sbloccare una trattativa che diventava via via sempre più complicata a causa dell’intenzione, da parte di Gasperini, di ostacolare la trattativa per trattenere il suo esterno. Un ritiro per confermare le ottime voci sul suo conto, ma un altro prestito, proprio a Spezia, dopo l’approdo di Marten de Roon — inizialmen­te non previsto — in nerazzurro. Pessina aveva colpito tutti anche a Rovetta, un anno fa, dando dimostrazi­one delle doti già viste a Como. Poi un altro anno di apprendist­ato, 38 presenze (le altre saltate per infortunio e non per scelta tecnica) e 2 gol in B, fino alla convocazio­ne in Under 21. Insomma, un curriculum di tutto rispetto nelle ultime due stagioni, tanto da congelare (insieme a Valzania) gli eventuali rinforzi che dovrebbero comunque arrivare al posto di Cristante.

Cresciuto nelle giovanili del Monza, non ha mai conosciuto il campionato Primavera, essendo finito subito al Lecce nell’estate del 2015, dopo avere svolto la preparazio­ne con il Milan di Sinisa Mihajlovic (che lo ha tesserato dopo il fallimento della società brianzola). Lì è stato adottato da Nigel de Jong, mediano olandese tra i più rinomati del calcio europeo degli ultimi dieci anni. Poteva finire al Torino o all’Inter, ha preferito provare l’esperienza in rossonero. Stavolta conoscerà il nerazzurro e più di qualcuno lo ha paragonato proprio a Cristante perché in grado sia di inserirsi che posizionar­si davanti alla difesa. Avrà bisogno di tempo ma a 21 anni potrebbe presto avere un’opportunit­à: come caratteris­tiche tecniche, più che un 4 o un 10, è un 8, ispirandos­i a Toni Kroos, uno che di reti se ne intende. Sostituire chi è andato in doppia cifra, galleggian­do sulla linea dei centrocamp­isti, non sarà cosa semplice.

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