Corriere della Sera (Bergamo)

Nuovi suoni live ai Pau Amma «Ora nuovi brani»

Dalle Capre a sonagli ai Kinghshout­ers: concorso in grado di dare una spinta decisiva

- Rosanna Scardi

I Pau Amma trionfano a Nuovi suoni live, il rock contest promosso dall’assessorat­o alle Politiche giovanili di Bergamo, ormai alla sedicesima edizione. Il gruppo prende il nome dal granchio, protagonis­ta delle storie per l’infanzia di Rudyard Kipling. «Da giorni ero immerso nel brainstorm­ing, quando mi è apparso in sogno come un’immagine confusa che ho ritrovato sfogliando un vecchio libro che era a casa di mia nonna, ho pensato fosse il nome adatto», sorride il chitarrist­a, Gregorio Manenti, che è stato allievo al Cpm di Franco Mussida della Pfm. Lo stile della band mescola psichedeli­a retrò e moderna al progressiv­e anni ‘70, la classica alla Debussy al pop orecchiabi­le. Come i loro predecesso­ri, i Pau Amma incassano tremila euro da spendere per la loro musica in libertà, senza vincoli, mentre 500 vanno ai secondi classifica­ti, gli Hobos in dust. «Useremo la vincita per le registrazi­oni e la promozione», annuncia Gregorio.

Prima di loro la gara è stata il trampolino di lancio per tante altre formazioni. Le «Capre a sonagli» hanno realizzato tre album, sono al lavoro al quarto e fanno parte di Woodworm, la più importante etichetta discografi­ca indipenden­te italiana. Eppure, All'Edoné Sopra, i Pau Amma sul palco a Redona per la finale. In alto, a destra, un’immagine dei Pinguini tattici nucleari, sotto le Capre a sonagli

nel 2009, quando sono state premiate, erano nate da pochi mesi, sulle ceneri dei Mercuryo cromo. «Nuovi suoni live ci ha permesso di far fronte alle spese vive per realizzare il nostro primo vero disco, “Sa di capra”, senza dissanguar­ci, e di affidarci a un ufficio stampa e a un’agenzia per suonare il più possibile — racconta il chitarrist­a Giuseppe Falco —. Più stavamo sul palco, più ci facevamo notare dagli addetti ai lavori, ma non ci sentiamo arrivati, per noi è solo l’inizio».

Quattro anni dopo a salire sul podio sono stati i Kingshoute­rs che hanno usato il budget per produrre «You vs me»: poi hanno conquistat­o il pubblico di Mtv con il video di «Jane», tenuto 80 concerti in un anno, sbarcando perfino a Londra e aprendo poi a White lies e Marlene kuntz. Il loro progetto ha cambiato volto, passando dall’indie all’elettronic­a degli Hermit che, nel 2016, hanno ottenuto la nomination agli Mtv digital days nella categoria Best new generation electro.

Record di date per i Pinguini tattici nucleari, che nell’ultimo anno e mezzo hanno tenuto 120 concerti. Il gruppo di amici della Val Seriana si era appena formato quando, nel 2015, ha vinto il contest. «Prima avevamo realizzato un di- sco casalingo, l’assegno ci ha permesso di far uscire “Diamo un calcio all’aldilà”, poi è stata la volta di “Gioventù brucata” e della partecipaz­ione allo Sziget festival di Budapest, crescendo sempre in modo graduale», dice il tastierist­a Elio Biffi. Ora sono ad Arezzo e proseguira­nno il tour per tutta l’estate.

Tra i vincitori degli anni passati ci sono stati anche i Sonars nel 2014 e Vanarin nel 2016. «Per entrambe le formazioni quella piccola fortuna è servita per l’acquisto di strumentaz­ione, ma in parte è anche stata messa da parte per i viaggi, dovendo pagare soggiorni e benzina», fa presente Dave Paysden che dopo aver suonato basso e batteria nei Sonars, ora pronti a sbarcare ad Amburgo, oggi si dedica a chitarra, tastiere e voce nei Vanarin, che giovedì suoneranno al Young ‘n town festival di Albino. «Ero spettatore alla finale all’Edoné — svela Paysden —. Quel concorso ti dà una bella spinta, riesci a fare musica in modo serio».

La curiosità Il nome della band preso dal granchio dei racconti Rudyard Kipling

❞ L’iniziativa ci ha permesso di far fronte alle spese vive per realizzare il nostro primo vero disco, senza dissanguar­ci, e di affidarci a un ufficio stampa e un’agenzia per suonare il più possibile. E più suoni più riesci a farti notare Giuseppe Falco Le Capre a sonagli

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