«I suoi cani corrono ancora nel ricordo di Stefano»
Quando il feretro era arrivato a Seriate i quattro pastori australiani di Stefano Viganò, morto in un incidente stradale, avevano voluto appoggiarsi alla bara. Erano la sua vita, con loro correva e vinceva le gare di canicross: eccolo in allenamento, sulla neve, con due dei suoi esemplari. Dopo la sua scomparsa, il fratello Carlo e i molti amici che conoscevano Stefano per la sua passione, hanno voluto continuare a mantenere e a far correre Luky, Cody, Easy e Stella. «Quando vado a casa di Stefano loro non entrano — racconta il fratello —. Hanno capito che non tornerà più».
La mobilitazione Morto in un incidente. La mobilitazione per mantenere i 4 pastori australiani La mia casa è subito diventata anche la loro. Quando mi capita di tornare alla abitazione di Stefano, Luky, Cody, Easy e Stella non vogliono entrare, restano sempre al cancello. Hanno capito che il loro padrone non tornerà mai più Carlo Viganò Fratello di Stefano
Stefano corre ancora. Non si sa dove, né come, ma i suoi amici ne sono convinti. Se lo immaginano su qualche nuvola. O sui campi Elisi perché, dicono, la sua corsa non si è fermata la mattina del 29 gennaio. Era presto, quel lunedì. Stava andando al lavoro in sella al suo scooter, in direzione Trezzo sull’Adda, ma Stefano Viganò non è mai arrivato alla sede dell’Autostradale dove faceva l’autista. Una ragazzina che stava andando a scuola ha attraversato improvvisamente la strada. Una sterzata brusca, lo schianto contro un dissuasore, la caduta a terra da cui non si è mai più rialzato. La sua vita, a soli 40 anni, è finita lì, sull’asfalto di Capriate, nel freddo di una mattina d’inverno.
Niente di più lontano dalla neve, dai prati e dai boschi dove Stefano, fino a qualche ora prima, macinava chilometri con i suoi cani, Luky, Cody, Easy e Stella, quattro pastori australiani, un poker di moschettieri pelosi, con cui correva a perdifiato, nelle gare di canicross. Disciplina particolarissima: i cani corrono davanti e il padrone con loro. Detta così sembra pure facile, ma fisico a parte, serve un’intesa, una confidenza profondissima reciproca, tra l’animale e l’uomo. Quando il feretro di Stefano è arrivato alla Casa del Commiato di Seriate, la scena è stata straziante. Cody è saltato direttamente nella bara e gli altri tre cani si sono affacciati all’interno. Le zampe sul bordo e i musi ad annusarlo. «Ci è stato consigliato di fare così, di portarli per l’ultima volta da Stefano, perché potessero capire, a loro modo, che il loro padrone non c’era più» racconta Carlo. A lui, uno dei sei fratelli di Stefano, Luky, Cody, Easy e Stella sono arrivati in «eredità». Si sono aggiunti ai due cani che già aveva, (oltre due gatti), e da quella maledetta alba di gennaio se ne prende cura. Perché attraverso i loro sguardi, la loro voglia di giocare, Stefano è ancora lì, presente con chi amava.
Carlo è stato eletto nuovo capobranco: «E la mia casa è diventata la loro casa. Quando mi capita di tornare nella casa di Stefano, loro non ci vogliono entrare. Rimangono al cancello perché sanno che lì, il loro padrone non tornerà più». La generosità incondizionata, lo slancio con cui Carlo si è accollato i cani del fratello, ha trovato sponda, in modo direttamente proporzionale, tra gli amici e il mondo del canicross. Non solo un ricordo, ma qualcosa di molto più concreto. La figura di Stefano giganteggia sui social, dove è stato aperto un nuovo profilo: «Per Stefano Viganò, the top» su cui si postano foto e pensieri in libertà. «Vedessi, Ste, quante donne in questo gruppo scrivono e parlano di te, avresti speso un patrimonio in mimose!» è solo l’ultima delle tante dediche.
Quanto alla concretezza, ci ha pensato un’amica, Laura Spada, ad avviare un’iniziativa per aiutare Carlo nel mantenimento del quartetto canino, realizzando delle magliette personalizzate in ricordo di «Viga the Top». Manco a dirlo, sono andate via come il pane. Quasi 150 magliette prenotate a 15 euro l’una che saranno pronte per il 24 marzo. In quei giorni si terranno i campionati italiani di canicross a Gropello Cairoli e Stefano sarà ancora lì. «I suoi ricordi — sussurra l’amica Flavia Sironi — sono gelosamente custoditi nel mio cuore. Nel silenzio della natura posso ancora sentire le loro voci». In quella natura dove Luky, Cody, Easy e Stella corrono ancora. Alla pettorina sono legati gli amici di Stefano che, a turno, se li portano a spasso, guardando il cielo all’orizzonte.