Sciarpe rapinate ai tifosi laziali, due denunciati
Recuperate in casa degli ultrà bergamaschi durante le perquisizioni di ieri. Il rischio di nuovi Daspo
A fine 2017 c’è ancora chi si diverte — rischiando anche di non poter più vedere la sua squadra preferita allo stadio — a rubare, anzi rapinare, le sciarpe dei tifosi avversari. Accade a Bergamo, ad esempio, dove due ultrà atalantini, frequentatori della Curva Nord, sono stati denunciati per rapina dalla Digos, con tanto di perquisizione nelle loro abitazioni. I fatti contestati risalgono alla serata di domenica, prima della partita tra Atalanta e Lazio all’Atleti Azzurri d’Italia.
Tre laziali di circa 20 anni — secondo la polizia semplici tifosi, non supporter organizzati — stavano camminando in via Nazario Sauro, per raggiungere via del Lazzaretto e poi lo stadio, pronti a gustarsi il posticipo con l’Atalanta, in programma alle 20.45. Secondo le informazioni che loro stessi hanno fornito (prima a una volante, poi in questura), due supporter atalantini, in sella a uno scooter, li avrebbero avvicinati con l’unico intento di strappare le loro sciarpe biancocelesti e scappare. E così è successo: non c’è stata una vera e propria aggressione, ma gli strattoni e qualche gomitata non sarebbero mancati, da parte dei bergamaschi (è scattata così la contestazione di rapina), per riuscire a portar via i «cimeli di guerra» degli avversari: un bottino di ben due sciarpe in tutto.
Subito dopo i fatti un tifoso laziale ha riferito tutto a una volante della polizia, poi in questura, con gli altri amici, ha dato ulteriori dettagli. I due ultrà autori della rapina sono stati identificati in due trentenni di Sorisole, D.B. e F.A., denunciati al momento a piede libero. Ieri la Digos, su mandato della procura, ha perquisito le loro abitazioni, trovando le due sciarpe strappate ai laziali. Ora però, oltre all’inchiesta penale c’è il rischio del Divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Il questore Girolamo Fabiano ha aperto il procedimento amministrativo: i due ultrà hanno 15 giorni di tempo per difendersi, ad esempio con una memoria da presentare in via Noli, poi scatterà la decisione finale sull’eventuale provvedimento che potrebbe tenerli lontani dallo stadio.