Sopralluogo all’ex Gres per l’avvio del recupero: tecnico scopre un cadavere
Non ci sono segni di violenza. L’area verso la riqualificazione
«Da lontano sembrava un sacco abbandonato», ha raccontato chi l’ha trovato. Invece era il corpo di un uomo morto chissà come e chissà quando, senza nome, senza identità e senza nessuno che lo cercasse. E che è finito a faccia in giù nell’acqua fangosa di una vasca dell’ex Gres.
A trovarlo ieri mattina è stato un tecnico manutentore di Italmobiliare: da pochi giorni la società della famiglia Pesenti ha acquistato da Italcementi il vecchio stabilimento in mattoni di fine Ottocento per fare ripartire il progetto di recupero preparato qualche anno fa. Cioè prima della vendita di Italcementi ad HeidelbergCement.
Ieri mattina il tecnico è entrato nel grande cancello affacciato sulla trasversale di via San Bernardino per effettuare un controllo delle condizioni del complesso. E mentre attraversava un’area a cielo aperto a ridosso della rotonda della Circonvallazione si è avvicinato a una vasca di otto metri per tre piena di fango e acqua piovana. Quello che gli era sembrato un sacco era invece un giovane di colore, a faccia in giù e con il corpo immerso nell’acqua. Sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco di Bergamo che hanno svuotato la vasca e hanno recuperato il cadavere. Secondo i primi rilievi dei poliziotti delle Volanti il corpo non avrebbe segni di lesioni. Il decesso risale ad almeno una settimana fa, ma la permanenza in acqua rende complicata ogni identificazione, compreso il rilievo delle impronte digitali. Si saprà qualcosa di più solo dopo l’autopsia disposta dal pm Lucia Trigilio e che sarà effettuata nei prossimi giorni al Papa Giovanni.
I rilievi Il corpo è di un giovane di colore il cui decesso risale ad almeno una settimana fa
Nella zona fino a un paio d’anni c’era qualche problema soprattutto per gli sbandati che frequentavano il grande sterrato a ridosso del Parco Ovest. Ma dopo l’inaugurazione del Palaghiaccio e l’arrivo dei frequentatori dell’impianto del vicino campo da pallacanestro non c’erano più state segnalazioni in merito alla sicurezza.
Da punto di vista urbanistico ora è previsto il recupero degli altri 60 mila metri quadrati che si estendono fra via San Bernardino e Circonvallazione e che ospitavano la società del Gres. Un complesso realizzato nel 1887 e in disuso ormai da cinque anni. «Con questa operazione — spiega Italmobiliare — vogliamo dare continuità al progetto già a suo tempo prospettato per il recupero e riqualificazione di un’area importante della città, cui aveva contribuito l’architetto Mario Cucinella». Il quale si era basato sullo studio del progetto «Rifo», effettuato da Emanuela Casti del Centro stu- di sul territorio dell’Università di Bergamo (ma finanziato da Italcementi) che aveva mappato tutte le zone dismesse della Lombardia. «Per Bergamo — ricorda la docente — avevamo sottolineato l’importanza di recuperare l’identità di aree periferiche, in questo caso Colognola, che storicamente avevano una loro identità forte». L’architetto aveva poi messo a punto un master plan che prevedeva un recupero con finalità produttive, terziarie ma soprattutto sportive e culturali. «Sotto l’aspetto architettonico — spiegano ancora i nuovi proprietari — le linee guida prevedono da una parte il recupero degli edifici esistenti caratterizzati da fattura storica e di pregio con l’intento di recuperare a nuova vita gli attuali edifici senza ulteriore consumo di territorio. E dall’altra la valorizzazione di open space con impianti tecnologici e di efficienza energetica di ultima generazione destinati a ricucire un’ex area industriale con la vita quotidiana della città».