Ubi, lasciano in 339 Previste 130 entrate
Vigilia al tavolo delle trattative per un nuovo accordo che consentirà a 339 dipendenti del Gruppo Ubi che ne avevano già fatto richiesta — di cui 100 della Banca Popolare di Bergamo — di aderire al fondo di solidarietà e lasciare il servizio il 1° febbraio. A fronte delle uscite, l’accordo prevede l’assunzione di 130 lavoratori (altre 30 in caso di altre 70 uscite) e la stabilizzazione di 57 precari. Prevista la precedenza, per tutte le persone con gravi problemi di salute che maturano il requisito pensionistico alla data del 1° settembre 2020, nell’accesso al fondo di solidarietà (perimetro di riferimento sono ulteriori 70 lavoratori di tutto il gruppo che aderiranno su base volontaria). Questi lavoratori avranno la certezza del prepensionamento. «Questo accordo individua soluzioni che fanno scuola nel settore — commenta Andrea Battistini della Fiba Cisl —. Il diritto assoluto di precedenza per i lavoratori con gravi problemi di salute dà risposte concrete. Sugli esodi agiamo cercando un bilanciamento tra le necessità di contenimento del costo del lavoro, la creazione di nuovi posti per i giovani, le aspettative di chi vuole esodare e le necessità organizzative di chi resta. Ora ci aspettiamo chiarezza per il futuro, le continue notizie di possibili operazioni societarie alimentano l’incertezza». «Da sottolineare — aggiunge Paolo Citterio, della Fabi — l’importanza di creare nuova occupazione per 130 ragazzi e la possibilità di stabilizzare una cinquantina di colleghi attualmente precari. È un elemento che qualifica questo accordo»