Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Archiviata l’indagine su Checco Zalone all’Arena ma la guerra continua: Presta querela Amadeus

L’avvocato del produttore: «Ha detto falsità sotto giuramento»

- Di Angiola Petronio

«Me ne vado carico di amore, ma voglio lasciarven­e il 22%». Il 5 e 6 maggio 2023 c’era un’Arena gremita per quell’«Amore più Iva» che Checco Zalone stava portando in giro per l’Italia. Spettacolo da tutto esaurito per ogni sera in cui il comico pugliese è salito sul palcosceni­co. Tour che Zalone ha ideato con Lucio Presta e che è stato organizzat­o con quel Gianmarco Mazzi - all’epoca deus ex machina di Arena di Verona srl, la società controllat­a dal Comune di Verona e dalla Fondazione Arena, che si occupa degli eventi «extra lirica» - oggi sottosegre­tario alla Cultura, eletto alla Camera nelle fila di Fratelli d’Italia. Ma quelle due serate - o meglio, la loro organizzaz­ione - dall’Arena sono arrivate in tribunale. Quello di Verona, che ieri ha accolto la richiesta d’archiviazi­one relativa a un’indagine s u l l a concession­e dell’anfiteatro per quei due spettacoli, il cui tour era prodotto dalla Arcobaleno Tre di Lucio Presta e del figlio Niccolò.

Indagine passata sottotracc­ia, di cui ha ieri dato notizia l’avvocato Antonio Cersosimo, legale di Presta. Avvocato che, parlando dell’archiviazi­one, ha anche annunciato uno «strascico» giudiziari­o. La querela che il suo assistito ha pronta nei confronti di Amadeus, di cui Presta è stato per anni il manager. Un «divorzio», quello tra il presentato­re - ravvenate di nascita ma con infanzia e gioventù trascorse a Verona - e colui che

nd ne curava gli interessi, che ha fatto il giro delle prime pagine dei giornali tra accuse e smentite. Ma che adesso sfocia in quella denuncia «per

aver riferito sotto giuramento fatti e circostanz­e del tutto inventate e prive di fondamento sicuro». Il tutto ha preso il via il 31 agosto dello scorso anno da un esposto presentato in procura da Michele Calì. Produttore

cinematogr­afico e televisivo, in particolar­e per la Rai, Calì, che vive a Verona, si era rivolto ai magistrati «paventando - spiega l’avvocato Cersosimo - un’ipotesi di corruzione da parte di Presta nei confronti di Mazzi, per la concession­e dell’Arena nelle serate in cui si è tenuto lo spettacolo di Zalone». Un «trio» quello di Amadeus, Presta e Mazzi che ha dato vita anche a varie edizioni di Sanremo. Ma che su quell’esposto si è frantumato. «Nel corso dell’indagine - continua il legale - i pubblici ministeri hanno sentito diversi testimoni. Tra questi anche il signor Amedeo Sebastiani, in arte Amadeus che, pur sotto giuramento, ha riferito fatti e circostant­e del tutto inventate e prive di fondamento alcuno». In particolar­e Amadeus avrebbe parlato dei rapporti tra Presta e Mazzi. «Avrebbe detto che Presta non si sarebbe comportato bene nei confronti di Mazzi, che gli avrebbe fatto delle scorrettez­ze e che Mazzi ci sarebbe rimasto male», racconta Cersosimo. Da qui quella querela per diffamazio­ne che l’avvocato è pronto ad avviare nei confronti del presentato­re veronese. Mazzi, dal canto suo, contattato non risponde. Ma il legale di Presta apre anche un altro fronte. Quello della «riservatez­za» per i nomi noti coinvolti nell’inchiesta. «Le indagini a carico del mio assistito Lucio Presta e del sottosegre­tario Mazzi sono avvenute nell’assoluto segreto investigat­ivo. Dal mese di marzo, in cui è avvenuta la perquisizi­one negli uffici di Presta, non è mai trapelata una sola parola in relazione all’indagine in corso. Contrariam­ente a quanto avviene in tutti gli uffici di procura d’Italia, i pubblici ministeri e la procura di Verona non hanno cercato alcun momento di pubblicità o di notorietà, pur avendo sotto indagine nomi eccellenti». Indagine per la quale la richiesta di archiviazi­one presentata dai procurator­i il 17 luglio è stata accolta ieri dalla giudice per le indagini preliminar­i Maria Cecilia Vitolla, facendo sciogliere come neve al sole quell’ipotesi di corruzione paventata da Michele Calì. Ma rendendo sempre più incandesce­nte il rapporto, ormai consunto, tra Lucio Presta e Amadeus.

La rottura

Tra il conduttore e il suo storico manager la rottura è stata plateale dopo Sanremo

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A sinistra il comico Checco Zalone, a destra in alto Lucio Presta, produttore della «Arcobaleno tre» insieme al figlio Niccolò e in basso a destra il conduttore Amadeus. L’avvocato Antonio Cersosimo, legale di Presta, ha dato notizia dell’archiviazi­o ne dell’inchiesta della procura di Verona a carico del suo assistito che ha successiva­mente deciso di querelare Amadeus
La diatriba A sinistra il comico Checco Zalone, a destra in alto Lucio Presta, produttore della «Arcobaleno tre» insieme al figlio Niccolò e in basso a destra il conduttore Amadeus. L’avvocato Antonio Cersosimo, legale di Presta, ha dato notizia dell’archiviazi­o ne dell’inchiesta della procura di Verona a carico del suo assistito che ha successiva­mente deciso di querelare Amadeus

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