Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il Covid sui social: i post più condivisi sono fake-news Venezia in vetta
VENEZIA Il Covid-19 corre in Rete e impazza sui social. Ma a vincere sono le fake news.
Da marzo l’argomento coronavirus e Covid19 sui social è stato nominato 22 milioni di volte in Italia e 477mila volte nel Veneto, che è la sesta regione italiana in cui si è parlato di più della pandemia attraverso twitter, facebook, Instagram. Il picco di discussioni e retweet è stato il 9 marzo (data dell’avvio del lockdown).
La città che ha più parlato di coronavirus è Venezia, che l’ha menzionato 56mila volte.
La città invece più «vivace», cioè più attiva nelle condivisioni sui social e nei «like», è Padova.
È quanto emerge dalla ricerca della startup Chisito, spin-off dell’Università di Padova, che si occupa di web reputation e sentiment analysis. «L’Italia è il quarto paese europeo per menzioni nei social network. Il coronavirus è stato nominato 22 milioni di volte – spiega Mattia Necchio, il giovane ricercatore padovano specialista in digital media che ha elaborato lo studio . - Se si analizza l’engagement, l’Italia è tra i paesi europei con il più alto livello di coinvolgimento (663 milioni, numero molto più alto di quello delle mentions), ciò significa che i post o gli articoli online sul coronavirus hanno generato grande partecipazione».
Ma la scoperta della ricerca è che la maggioranza delle notizie che vengono condivise, ripostate o retwittate, sono quelle a bassa credibilità, che provengono da siti o fonti notoriamente diffusori di «bufale».
Insomma, le fake news in tema Covid attirano di più e vengono fatte girare all’infinito.
«Le notizie potenzialmente false sono le più seguite e hanno più like – rivela Mattia Necchio - . Il numero di condivisioni di una fake news è almeno cinque volte superiore a quella di notizie da fonte certificata. Su Twitter le notizie low credibility sono condivise con un rapporto di 1 a 5 rispetto alle notizie high credibility. Se si prendono invece in considerazione il numero di «mi piace», le notizie ad alta credibilità ne hanno in media
3,5, mentre quelle a bassa credibilità ne hanno 7. Su 250 utenti che hanno condiviso fake news è stato analizzato l’impatto potenziale: notizie a bassa credibilità possono raggiungere i 120mila utenti. Ognuno di questi
120mila in media è raggiunto dalla stessa notizia 4 volte da utenti diversi. L’impatto potenziale finale è di 335mila utenti, ognuno dei quali riceve la stessa notizia in media 3 volte».
La ricerca mette in guardia: sul tema Covid, attenzione a verificare sempre le fonti da cui leggiamo le notizie sui social.
«Quelle che colpiscono di più e hanno più condivisioni nella maggioranza sono fake news – conclude Necchio - . Un dato che invita a riflettere e a maneggiare i social con maggiore senso di responsabilità».