Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
I cento giorni di Di Carlo per riconquistare la serie B
Se si torna in campo, il Vicenza dovrà vincere una seconda volta il girone
Tre mesi per far festa di nuovo. Ma l’ipotesi di un playoff che escluda le prime è ancora viva
Si torna in campo. È questo l’ordine arrivato dal Consiglio federale, anche per la Lega Pro. Decisione che ha cancellato le proposte dell’assemblea di serie C e quindi anche la promozione a tavolino del Vicenza, capolista del girone B, come per Monza e Reggina. Su quando e come si ripartirà però sarà tutto da vedere: primo step il 28 maggio al confronto tra Figc e Governo, secondo al Consiglio federale di inizio giugno.
In casa biancorossa quindi si resta in attesa. Perché la volontà di conquistarsi la promozione sul campo l’avevano espressa sia il tecnico Mimmo Di Carlo che il presidente Stefano Rosso, senza nascondere però le difficoltà oggettive nell’applicazione del protocollo medico-sanitario per la serie C. Tra l’altro, calendario alla mano, se si dovesse completare il campionato congelato il 23 febbraio il Vicenza, come la maggior parte delle squadre, dovrebbe affrontare
11 partite (per l’Arzignano 12) e poi si aprirebbero i playoff, che sono in pratica un altro torneo. Con il termine già fissato dal Consiglio Federale di dover chiudere tutto entro il
20 agosto un tour de force quasi impossibile. Ma tant’è. Società e tifoseria restano in una sorta di girone dantesco «tra color che son sospesi».
Intanto i giocatori del Lane proseguono gli allenamenti al proprio domicilio, grazie al kit consegnato dalla società ad ogni elemento della rosa e con qualche corsa in esterno, il tutto sotto il quotidiano controllo dello staff tecnico, tra videochiamate, chat e programmi personalizzati. Il Vicenza precisa intanto di essere in fase di valutazione per l’eventuale ripresa degli allenamenti individuali, in assenza di un protocollo sanitario per quelli collettivi. La voglia di tornare a giocare comunque non manca. «Anche se è passato tanto tempo dall’ultima partita c’è ancora la voglia di gareggiare e di andare a conquistarci la promozione sul campo» diceva il tecnico Mimmo Di Carlo proprio qualche giorno fa. Precisando che luglio o agosto non farebbe differenza. «Ci siamo guadagnati la stima e la prima posizione giocando e vorremmo consolidarla». Del resto per motivazioni e stimoli, caso mai ce ne fosse bisogno in un gruppo già tosto di suo, ci penserebbe il tecnico di Cassino, con quel carattere battagliero che aveva già da giocatore, quando in maglia biancorossa è salito dalla serie C alla A, fino a conquistare la Coppa Italia contro il Napoli, 1997, e giocarsi la semifinale di Coppa delle Coppe contro il Chealsea l’anno dopo.
La parola ora va al governo e agli organi federali. Sia per la ripartenza sia per l’eventuale nuovo format nel caso non fosse possibile completare la stagione regolarmente. Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha detto da subito la sua dopo il Consiglio federale. «La serie C non è in grado di tornare a giocare». Ma i club si dividono tra chi non aspettava altro che una chance ai playoff per giocarsela sul campo, escluso dalle scelte a tavolino, e chi invece fatica a pensare di mettere in piedi le disposizioni previste dal protocollo medico. L’ipotesi di un compromesso, che torni a premiare il Vicenza, è quindi ancora in vita.