Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Monsile, uffici al lavoro anche nel weekend
MONASTIER (TREVISO) Negli uffici della Bcc Pordenonese Monsile si lavora anche di sabato e domenica, perché i canali telematici per chiedere i prestiti fino a 25 mila euro sono meno intasati e, visto che ciascuna operazione richiede almeno mezzora, anche questo contribuisce. Lo strumento, però, non convince del tutto i vertici della banca.
Ne hanno parlato ieri, nel presentare il bilancio 2019, il presidente, Antonio Zamberlan, il vice, Walter Lorenzon, e il direttore generale, Gianfranco Pilosio.
Sono conti che restituiscono un utile netto di 9,2 milioni, combinazione dei 7,6 milioni realizzati dalla Pordenonese e gli 1,5 dalla Monsile. La raccolta diretta totale è di oltre 2,1 miliardi, il patrimonio di 186 milioni con un Cet1 del 13,61% e crediti problematici lordi per l’ 8,22%. Le filiali sono 58, in provincia di Pordenone, Treviso e Venezia. I dati saranno sottoposti al voto dell’assemblea, il 18 giugno, la quale si svolgerà per delega.
La perplessità sui finanziamenti interamente garantiti da Sace, dunque da un soggetto pubblico, sono di ordine etico e sono state rimarcate in particolare da Pilosio: «Fare banca è anche saper rischiare e concedere fiducia a imprenditori che abbiano un progetto, altrimenti perdiamo il nostro ruolo. Con una garanzia statale al 100% c’è il rischio che possano inserirsi imprese poco corrette e dunque potenziali soggetti di concorrenza sleale. È troppo facile – conclude il dg – fare gli imprenditori con l’assistenzialismo».
Nel 2019 l’utile è di 9,2 milioni, la raccolta a 2,1 miliardi