Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Movida violenta, soldato Usa arrestato
Altri cinque militari sono stati denunciati per le aggressioni di fine novembre
VICENZA Un militare americano di stanza alla Ederle arrestato (perché «pericoloso socialmente») e cinque commilitoni denunciati: è l’esito delle indagini dei carabinieri della Setaf sulle aggressioni a vicentini di fine novembre in città. La prima il 28, all’esterno del Boys, causata da un cappellino. La seconda, sempre contro vicentini, il giorno dopo in centro storico, in contra’ Pescherie Vecchie che poi è stata vietata agli americani fino a metà gennaio.
VICENZA L’aggressione fuori dal locale Boys di via dell’Oreficeria la sera del 28 novembre, accanendosi su quattro vicentini, «rei» di aver reclamato il cappellino di cui loro si erano appropriati; quindi un nuovo pestaggio la sera dopo in centro storico, in contra’ Pescherie Vecchie, dopo aver riconosciuto uno dei giovani, finendo però per pestare con inaudita violenza due ragazzi del tutto estranei ad ogni vicenda. Una nottata conclusasi poi in un club di via Zamenhof, nella parte est di Vicenza, ad alzare ancora le mani, questa volta su due «colleghi», militari americani, che però non hanno presentato denuncia.
Ad incastrare il gruppetto di americani, soldati semplici di stanza alla caserma Ederle, le immagini registrate dalle telecamere installate dal Comune in centro storico e quelle all’esterno del Boys, ma anche le riprese effettuate una volta rientrati nella caserma di viale della Pace, alle 4.30 del mattino, identificati anche dai capi di abbigliamento, e il successivo riconoscimento fotografico da parte delle vittime. Tutti elementi probatori raccolti nel corso delle indagini effettuate dai carabinieri del nucleo investigativo della Setaf. Per uno dei militari Usa, considerato il capo branco, l’istigatore degli episodi di violenza, un potenziale recidivo per gli inquirenti, è scattato l’arresto. Indagati invece a piede libero, sempre per lesioni gravissime in concorso, cinque commilitoni. Erano tutti già confinati in caserma dopo i fatti e verranno inevitabilmente raggiunti dai provvedimenti disciplinari della US Army Garrison, che tra l’altro dopo le aggressioni e fino al 18 gennaio aveva dichiarato off limits la zona della movida di contra’ Pescherie per i 1.200 militari della 173esima brigata aviotrasportata.
La misura di custodia cautelare chiesta e ottenuta dalla procura è stata disposta per John Badger, 22 anni, originario della Lousiana, con moglie negli Usa. Martedì è stato trasferito in carcere e avrà la possibilità di chiarire la sua posizione una volta davanti al giudice Cristina Arban secondo il quale «è capace di porre in essere accese discussioni per motivi assolutamente inconsistenti» e di «provocare lesioni fisiche di gravità indiscutibile, anche nei confronti di soggetti in alcun modo intenzionati ad usare violenza fisica». Per l’accusa una persona con elevato indice di pericolosità sociale, capace di coinvolgere nelle sue azioni gli amici. Come accaduto la sera del 29 novembre. Badger passando in contra’ Pescherie Vecchie aveva riconosciuto un 20enne vicentino, uno di quelli che aveva aggredito la sera precedente, anche mentre questi si trovava a cavalcioni su una cancellata, tentando di sfuggire a tanta violenza. Il parà allora era andato a radunare gli amici che si trovavano in un locale per raggiungere il 20enne, che però nel frattempo si era rifugiato nel Bar Geco. Gli statunitensi si erano così accaniti sui due ragazzi che erano seduti all’esterno, che poco prima avevano salutato il 20enne ma che non avevano nulla a che fare con i fatti della sera prima. Badger, immortalato dalle telecamere, ha colpito al volto con un pugno un 21enne vicentino, che è caduto a terra e che ha riportato la frattura della mandibola (e non è ancora guarito) mentre il resto del gruppo raggiunge, atterra e picchia l’amico 22enne. Una furia fermata solo dall’intervento degli addetti alla sicurezza del Bar Due Calici. Di lì a poco erano arrivate una volante della questura, una pattuglia dei carabinieri della Setaf e un’ambulanza, per soccorrere i due con lesioni per oltre 40 giorni di prognosi. A distanza di tre mesi i loro aggressori sono stati messi all’angolo, con il pubblico ministero Hans Roderich Blattner che sta già chiudendo le indagini preliminari a loro carico.