Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Assalto a mascherine e disinfettanti Ma in farmacia è già tutto esaurito
Nella ricerca frenetica di filtri anti-contagio vanno a ruba anche le protezioni da imbianchino I medici: «Per le persone sane non sono efficaci»
Farmacie prese d’assalto fine dalle prime ora della mattina. «Avete mascherine? E l’amuchina?». La risposta è sempre la stessa «ci dispiace: sono finite». I casi di Coronavirus registrati in Veneto hanno alzato il livello di psicosi e ieri, in tutte le farmacie, era un via vai continuo di persone. Ma le scorte sono esaurite e le mascherine introvabili. La situazione è la stessa a Venezia, Padova, Treviso: la paura non fa distinzioni.
«Le farmacie della città sono state prese d’assalto – spiega Andrea Bellon, presidente di Federfarma Venezia – sono state richieste migliaia di mascherine». «Nelle prime due ore dall’apertura sono entrate almeno 50 persone per chiedercele ma le abbiamo esaurite – conferma la Farmacia Provvidenza di Mestre – tutti le hanno comunque ordinate lasciando nominativo e numero di telefono per essere contattati appena arriveranno». Ma quando arriveranno? Difficile dirlo, anche perché è partita una vera e propria caccia. E le scorte scarseggiano: l’Usl di Padova ne ha infatti ordinate 13 mila, l’Usl di Treviso 50 mila. «Qualcosa ci arriverà la prossima settimana – dicono alla Farmacia comunale di Treviso – ma non sappiamo ancora cosa».
Le mascherine, infatti, non sono tutte uguali: ci sono quelle con filtro, doppio filtro, quelle di stoffa o di carta. «La trasmissione del virus avviene attraverso la saliva e gli umori liquidi – spiega il presidente dell’ordine dei medici di Venezia Giovanni Leoni – qualsiasi barriera s’interponga può essere utile ma ovviamente c’è una differenza di filtraggio tra le diverse mascherine a seconda della tipologia di costruzione e dell’indirizzo per cui sono state realizzate. Inoltre l’Oms segnala che l’uso delle mascherine da parte di persone sane a scopo di prevenzione è una pratica che non è sostenuta da prove di efficacia». Ma alle persone pare importare poco: tutti vogliono le mascherine, anche se sono di carta. E nelle farmacie non si trovano perché già nelle scorse settimane c’è chi ne ha fatto incetta: residenti di origine cinese per spedirle in patria e tanti italiani che hanno giocato d’anticipo. E così, ieri, non trovandole nelle farmacie, le persone hanno preso d’assalto esercizi di ogni tipo in una ricerca frenetica. Come all’Obi di Mestre, dove sono entrati centinaia di clienti per acquistare le mascherine usate dagli imbianchini e da chi, in generale, lavora con polveri e pitture. «Sono andate a ruba» dicono i commessi che ogni 20 minuti andavano in magazzino a ricaricare. Proprio l’Obi era uno dei pochi rivenditori fornito di amuchina e la gente ne ha fatto scorta comprando intere confezioni. «Le ho prese per tutta la famiglia» dice Stefania mentre esce con due casse. Anche i detergenti per le mani sono infatti oggetto di una caccia frenetica e alcuni negozi si stanno dotando di distributori per i loro clienti, come la pasticceria Estense di Padova che all’ingresso ne ha collocato uno.
Insomma, la paura avanza. «Siamo in costante contatto con unità sanitarie, governo, Usl e tutti i soggetti deputati all’emergenza – rassicura il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – siamo ovviamente preoccupati ma le persone devono stare tranquille perché le istituzioni stanno lavorando in maniera congiunta». Ieri, però, alla Cadoro di Mestre c’è stato addirittura l’assalto alle scorte di cibo di chi teme di doversi mettere presto in quarantena.
Federfarma Sono state richieste migliaia di mascherine ma le scorte ormai sono state prosciugate