Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Venezia, il Pd vira su Baretta e Sambo
VENEZIA Ha fatto sapere di non essere interessato, l’ex sovrintendente della Fenice e del Maggio Fiorentino Cristiano Chiarot. Il rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi ha chiarito che non è disponibile a tornare di rincalzo. E mentre avanza la disponibilità di Alfiero Farinea, avvocato ed ex assessore Pd allo Sviluppo Economico nella giunta Orsoni, i «dem» hanno iniziato le manovre di persuasione nei confronti del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta e della capogruppo in consiglio Comunale Monica Sambo (foto). Uno la stabilità, l’altra la novità. Due concezioni per Venezia 2020 da misurare in primo luogo sulla coalizione, perché il Pd non vuole essere prevaricante dopo aver proposto due persone (Michele Bugliesi e Gabriella Chiellino) che poi hanno fatto un passo indietro; e da parametrare anche sul clima che si respira in città perché, dice un dirigente dem, «bisognerebbe scegliere un candidato che possa impensierire al massimo i poteri forti che si stanno muovendo e che abbiamo già visto in azione nei giorni scorsi». Prima di iniziare l’opera di convincimento su uno dei due, il partito dovrà mettere a fuoco quale candidatura è più unificante per il Pd in un momento in cui volano stracci e, contestualmente, per la coalizione: Baretta sarebbe più gradito alla galassia liberaldemocratica e riformista, Sambo ha il tifo di associazioni, civiche, singoli cittadini. «Stiamo lavorando attivamente e senza posa per verificare le migliori possibilità di sintesi della coalizione», dice il segretario comunale Giorgio Dodi. Questione di ore, la scelta. Sabato ci sarà anche l’assemblea nazionale del Pd e il caso Venezia è ormai diventato una «questione di preminente interesse nazionale», per usare le parole della Legge Speciale. Il tavolo di coalizione retto dal Pd sarà convocato solo quando ci saranno novità.