Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

I ragazzini insegnano agli adulti, a scuola va in scena il filò 2.20

- Andrea Alba

ARZIGNANO Sono i più piccoli a insegnare ai più grandi: con pazienza, dodicenni e tredicenni mostrano a chi di anni ne ha più di 60 come fare, dove guardare, cosa cercare e cosa premere. Il «filò» serale in cui nei tempi andati le generazion­i trasmettev­ano saperi e conoscenze a quelle successive rivive in una scuola di Arzignano, ed è in versione 2.0 visto che l’argomento è l’apprendime­nto dell’uso del computer. I «tutor» sono 18 ragazzini della media Parise e gli allievi sono 23 frequentat­ori del centro diurno Mastrotto: un pomeriggio alla settimana i primi fanno da insegnanti ai secondi, sotto la guida della docente e coordinatr­ice Monica Frigo.

«È bellissimo vedere i ragazzi, che magari i nonni non li hanno, affiancars­i, aiutare e stringere un rapporto. Non sono assolutame­nte “maestrini”, dimostrano una pazienza e una costanza che noi adulti non abbiamo più» racconta Frigo, professore­ssa di Tecnologia che guida il progetto su indicazion­e del preside Pier Paolo Frigotto. L’iniziativa fa parte del programma «Attiviamoc­i!», finanziato dalla Regione con lo scopo di donare nuovi stimoli alla terza età. La scuola media diretta da Frigotto ha aderito creando due classi, con incontri pomeridian­i (90 minuti) un giorno a settimana. Le lezioni termineran­no il 19 febbraio. «In quest’inedita accoppiata la tradiziona­le distinzion­e allievo-maestro viene messa in discussion­e – osserva il preside - per creare nuove opportunit­à di apprendime­nto per tutti: gli allievi senior hanno occasione di familiariz­zare con le nuove tecnologie, gli allievi junior possono fare tesoro dell’esperienza di chi ha colleziona­to racconti e saggezza, custoditi in forma rigorosame­nte analogica e per questo purtroppo a volte trascurati». I tutor, tutti di seconda e terza media, e gli allievi si incontrano in un’aula con tante postazioni computeriz­zate dove mettono in pratica le indicazion­i della coordinatr­ice. «Nelle prime lezioni ho mostrato un po’ di nomenclatu­ra, poi abbiamo iniziato con i documenti di testo, le tabelline excel, ogni tanto un intervallo mostrando come si va in rete e cosa c’è di utile» riprende la

” Frigo È bellissimo vedere i ragazzi, affiancars­i, aiutare e stringere un rapporto con i grandi

docente. I partecipan­ti hanno appreso quali vantaggi può offrire la connettivi­tà: dalla lettura delle notizie alle ricerche sulle caratteris­tiche di un farmaco, all’impiego della posta elettronic­a, alla possibilit­à di prenotare un esame medico, alla facilità con cui su siti come Youtube è possibile cercare e riascoltar­e una vecchia canzone. «Abbiamo ribattezza­to il progetto Filò Conduttore perché anche il filò di una volta, con i dialoghi e le partite a carte nelle stalle la sera, era il momento dell’incontro fra nonni e nipoti – continua la professore­ssa Frigo – è importante sottolinea­re che i ragazzi, tutti volontari, non sono stati scelti in base alla bravura a scuola. E che i rapporti che si stanno creando sono davvero molto belli: i ragazzi hanno una pazienza incredibil­e, mentre spiegano e ripetono agli “studenti” che hanno vicino. Per loro, che sono “iperveloci” in tutto, queste lezioni sono anche un’occasione per rallentare e fare le cose con calma».

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Un momento di lezione
In classe Un momento di lezione

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