Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Io, sotto choc: sono sposato con una nazista ma non lo sapevo Perdonarla? Vedremo»
PADOVA Anche lei, come sua moglie, è un «fan di Hitler», un nazista?
«No. Assolutamente no».
E cosa ne pensa del nazismo?
«Eh… Lasciamo perdere… Non mi faccia aggiungere altro: d’ora in poi parlerà solo il mio avvocato».
L’intervista finisce così. Ma prima, c’è stato il tempo di sentirlo confidare lo sconforto provato nel vedere sotto una luce nuova – e terribile - la persona con la quale ha condiviso la vita. «Mi sento come se un intero grattacielo mi fosse caduto addosso», assicura.
A parlare è Valter T. da Curtarolo, in provincia di Padova, sposato «a sua insaputa» con la reclutatrice del Partito nazista italiano, l’organizzazione di estrema destra scoperta dalla Dda, che ha messo sotto inchiesta 19 fanatici. Tra loro c’è la moglie di Valter. Si chiama Antonella Pavin, ha 48 anni, fa l’impiegata, e sui social si presentava come «La sergente di Hitler» e invitava a bruciare gli ebrei.
Quando la Digos ha perquisito l’abitazione della donna, sono saltati fuori «santini» del Führer e stemmi nazisti. E il marito è andato su tutte le furie. «Dal punto di vista emotivo e familiare, non è un bel momento», ammette l’avvocato Simone Forin, che difende la Pavin assieme al collega Alberto Toniato. «Se calasse un po’ l’attenzione mediatica, forse li aiuterebbe», conclude il legale.
Per capire come dei fanatici siano riusciti per anni a coltivare il sogno di ricreare il partito nazista, forse si può partire anche da qui: dal fatto che Valter T. non è indagato perché, secondo gli stessi investigatori, era all’oscuro perfino di quanto faceva sua moglie.
È sposato con la leader di un gruppo neonazista. Davvero vuole farci credere che non ne sapeva nulla?
«Faccio l’autotrasportatore: parto all’alba e ritorno la sera. E, quando arrivo a casa, sono talmente stanco che non ho neppure la forza di guardare la tivù, figuriamoci se mi metto a parlarle di politica».
Intervistata due giorni fa dal Corriere del Veneto, oltre a respingere alcune delle accuse, sua moglie ha anche detto che lei le crede e l’ha già perdonata…
«Un conto è la rabbia, la sorpresa per ciò che sta venendo fuori. Un altro è l’aspetto umano che porta con sé. E, a livello umano, stiamo pur sempre parlando di mia moglie». Quindi è vero: l’ha perdonata.
«La questione è un’altra. Il problema è che non so quale sia la cosa giusta da fare. Per ora, diciamo che siamo in standby, in pausa: devo capire un po’ di cose, parlarle. Solo dopo potrò prendere una decisione».