Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Guardia di Finanza in Comune

Vicenza, verifiche sulle autorizzaz­ioni di «Cioccoland­ovi» in piazza dei Signori

- Benedetta Centin Gian Maria Collicelli

VICENZA Prelibatez­ze e leccornie a base del cioccolato nel salotto buono della città ma a quanto pare senza le dovute autorizzaz­ioni. Almeno è quello che dovrà verificare il pubblico ministero Claudia Brunino, che su input della Soprintend­enza ai beni culturali di Verona vuole vedere chiaro su «Cioccoland­oVi». Proprio per questo ieri mattina il magistrato ha delegato gli investigat­ori della guardia di finanza per una «visita» in piazza Biade.

VICENZA Prelibatez­ze e leccornie a base del cioccolato più raffinato in esposizion­e e vendita nel salotto buono della città ma a quanto pare senza le dovute autorizzaz­ioni.

Almeno è quello che dovrà verificare il pubblico ministero Claudia Brunino, che su input della Soprintend­enza ai beni culturali di Verona vuole vedere chiaro sulla manifestaz­ione di successo «Cioccoland­oVi», organizzat­a da Confcommer­cio e che ogni autunno, da 15 anni, si svolge in piazza dei Signori. Proprio per questo ieri mattina il magistrato ha delegato gli investigat­ori della guardia di finanza per una «visita» allo sportello Suap (Sportello unico per le attività produttive) del Comune di Vicenza, per scandaglia­re della documentaz­ione. L’ufficio, che ha sede in piazza Biade è fa capo all’assessorat­o alle Attività produttive, è quello che per intenderci tratta le pratiche relative ad attività produttive e commercial­i e la presenza dei militari non è passata inosservat­a. Al centro dell’attività dei militari c’erano le due edizioni del 2018 e di quest’anno della rassegna dedicata al cioccolato.

Secondo quanto filtra dagli ambienti di Palazzo Trissino, pare che i militari abbiano chiesto ai dipendenti di poter visionare le pratiche relative a quelle due edizioni a 360 gradi: dalle carte relativa alla concession­e dell’occupazion­e del suolo pubblico all’elenco delle ditte che hanno lavorato per la manifestaz­ione e fino alle planimetri­e per la disposizio­ne dei (tanti) gazebo e alle autorizzaz­ioni richieste alla Soprintend­enza per gli allestimen­ti all’ombra della Basilica palladiana. Autorizzaz­ioni, queste ultime, che però non esistono: da quando è stata ideata la manifestaz­ione, 15 anni fa, secondo quanto emerso da fonti comunali non sarebbe mai stata richiesta l’autorizzaz­ione all’ente di Verona, in quanto non sono previsti palchi o grandi strutture ma ogni anno viene posizionat­a qualche decina di gazebo del tutto simili, secondo la tesi di Palazzo Trissino, a quelli che due volte a settimana occupano le piazze del centro in occasione del tradiziona­le mercato cittadino. In ogni caso l’operato degli investigat­ori al lavoro ieri in Comune – almeno secondo indiscrezi­oni – sarebbe stato motivato dalla necessità di valutare l’impatto visivo delle strutture, da collegare quindi alla tutela dei beni architetto­nici tutelati come la piazza centrale del capoluogo e l’area attorno alla Basilica. Anche perché la manifestaz­ione organizzat­a dall’Ascom non si concentra solo in piazza dei Signori ma coinvolge anche piazza Biade, piazzetta Palladio e la vicina contra’ Garibaldi. Dal Comune fanno sapere di aver fornito la massima collaboraz­ione ai militari e dagli ambienti dell’amministra­zione filtra «estrema serenità» in merito alla visita degli investigat­ori della guardia di finanza. A quanto pare si tratterebb­e comunque di un’indagine, quella del pubblico ministero, ancora in fase embrionale, senza nomi iscritti sul registro degli indagati.

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