Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Venite ad ascoltare il «suono di Venezia»
La sound designer Chiara Luzzana presenta in anteprima il suo lavoro in laguna
Rumori come notemu sicali. ChiaraLuz zana, sound designer e compositrice con studio a Milano e Shanghai, ha catturato il «suono di Venezia» e l’ha trasformato in una colonna sonora che mette insieme gesti e oggetti di uso quotidiano, accomunati dal timbro inconfondibile della Laguna.
Il processo artistico è simile a quello che l’ha già portata a collaborare con marchi come Swatch, Nivea e Martini, catturando i suoni degli orologi, della pelle, dei drink e di molte altre cose inanimate (ma non per questo silenziose). Il risultato dell’esperimento veneziano fa parte del progetto «The Sound of City», e l’occasione per ascoltarlo in anteprima cade sabato, nel secon
do giorno di In spi ring P R: Chiara Luzzana si esibirà dal vivo alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, nell’ambito di un format tanto innovativo quanto collaudato. Con lei ci saranno altri dodici speaker provenienti dai più svariati ambiti della conoscenza, che avranno dieci minuti a testa per raccontare le loro esperienze personali e professionali legate al tema del confine: dalle 9,30 alle 19,30 prenderanno la parola Laura Aglio, formatrice di imprese ed enti pubblici; Alessandro Barbaglia, scrittore; Walter Bert in, farmacista, fondatore e ceo di Labomar; Elisa Bonandini, consulente di immagine; Nicola Bruno, giornalista ed esperto di cultura digitale; Massimo Bustreo, umanista e consulente in psicologia del lavoro e dei consumi; Giuseppe Calabrese, ceo di SecurSat; Mafe De Baggis, digital strategist; Elvis Malaj, scrittore candidato al Premio Strega; Enrico Marchetto, esperto di marketing digitale; Maria Cristina Origlia, giornalista economica del Sole 24 Ore; Giovanni Rodia, direttore comunicazione e relazioni esterne e istituzionali di Ice.
L’evento ospiterà anche InspiringPR Award, il riconoscimento per la miglior campagna o azione di relazioni pubbliche in collaborazione con L’Eco della Stampa. «Sono particolarmente felice che la delegazione Ferpi Triveneto abbia individuato il tema dei confini - afferma Pier Donato Vercellone, presidente Ferpi -. La nostra comunità professionale conosce bene il valore dei confini, vissuti spesso come limitazioni da superare per costruire legame emotivo e relazioni basate sulla fiducia, generare reputazione attraverso una narrazione spesso non convenzionale, operare con efficacia su business diversi. Ma sappiamo anche riconoscere e mantenere i confini della deontologia, della trasparenza e dell’etica professionale».
«Esplorare il significato della parola confini - aggiunge Federica Zar, delegato Ferpi Triveneto - ci consentirà di andare oltre il concetto della curva immateriale che segna i termini di un territorio, per raggiungere gli estremi limiti della comunicazione, offline e online. L’obiettivo finale è quello di trovare nuove ispirazioni e, soprattutto, creare relazioni virtuose e durature con tutti i partecipanti ». ( a.m.)